Costringeva i suoi dipendenti, italiani ed indiani, a lavorare 11-12 ore al giorno, senza riposo settimanale, per una paga giornaliera di 28 euro e facendoli vivere in un container sporco e senza riscaldamento, con i materassi poggiati per terra.
Per questo motivo, i carabinieri della Compagnia di Castrovillari e del Nucleo ispettorato del lavoro di Cosenza hanno sequestrato l’azienda gestita da un 57enne che è indagato per intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari diretta da Alessandro D’Alessio, e condotte dai carabinieri attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamento, avrebbero permesso di constatare come i dipendenti dell’azienda agricola e di allevamento di bovini lavorassero 7 giorni su 7, festivi inclusi, con orari massacranti che andavano dalle 4:00 del mattino fino alle ore 20:00, con pausa pranzo di due ore ed occasionali, sporadiche e brevi soste durante il lavoro.
Il monitoraggio, svolto nel periodo tra agosto ed ottobre 2023, ha permesso ai carabinieri di appurare, “con elevata affidabilità statistica”, come la giornata lavorativa “tipo” fosse di 11/12 ore di lavoro al giorno, senza alcun riposo settimanale. Inoltre nel corso dell’attività investigativa è emerso che alcuni lavoratori regolarmente assunti vivevano all’interno di un container, proprietà del titolare dell’azienda, in scarse condizioni igienico-sanitarie, composto da una stanza ad uso camera da letto con tre postazioni, di cui due con materasso posto a terra, senza rete e struttura, ed una fatta con solo coperte. Un locale ritenuto privo di agibilità ed abitabilità, senza impianti di riscaldamento che, anche per la sporcizia, avrebbe reso le condizioni abitative insalubri, irregolari e prive di standard minimi di conforto.
Per evitare che la situazione continuasse nel tempo, l’intero comparto aziendale, i beni immobili e mobili, comprensivi di circa 300 bovini e vari veicoli, dal valore stimato di circa 2 milioni di euro, sono stati sequestrati preventivamente in esecuzione del decreto emesso dal Gip di Castrovillari ed affidati al controllo di un amministratore giudiziario, per evitare che il titolare potesse riorganizzarsi e riassumere il controllo dell’azienda.