Nel panorama politico italiano, l’incoerenza sembra essere una costante.
Il PD, che in Liguria chiede quotidianamente le dimissioni del Governatore Toti, accusato di corruzione, si trova ora a difendere il capogruppo Giuseppe Sera, nonostante le accuse ben più gravi che lo circondano.
Giuseppe Sera è sotto indagine per presunti brogli elettorali e, soprattutto, per sospetti collegamenti con la ‘ndrangheta (i carabinieri ed i magistrati inquirenti dicono che sia andato a casa del boss per ringraziarlo).
Nonostante ciò, il PD di Reggio Calabria ha espresso fiducia in Sera, sostenendo che dimostrerà la sua innocenza al termine delle indagini della Procura.
Questa difesa, ad oltranza, solleva interrogativi sulla coerenza e l’integrità del partito.
In Liguria, il PD non esita a chiedere tutti i giorni , a gran voce le dimissioni di Toti, evidenziando ogni minima ombra sulla sua gestione.
Qualche anno fa, a Reggio Calabria, il PD si scagliò in modo veemente contro il consigliere Massimo Ripepi, accusato ingiustamente da una donna. Per giorni non parteciparono alle riunioni della commissione presieduta dallo stesso Ripepi, pretendendo le dimissioni.
Tuttavia, quando si tratta di affrontare le accuse all’interno delle proprie fila, il PD sembra adottare un atteggiamento completamente diverso, scegliendo di difendere i propri esponenti anche di fronte ad evidenze compromettenti.
Questa doppia morale, rischia di minare ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni politiche; in un periodo in cui, la trasparenza e la legalità, dovrebbero essere valori fondamentali, la difesa di personaggi controversi mette in discussione l’impegno del PD nella lotta alla corruzione ed al crimine organizzato.
È indispensabile che il PD riveda le sue posizioni ed adotti una linea coerente e trasparente, indipendentemente da chi sia coinvolto.
Solo così potrà sperare di ricostruire la fiducia dei cittadini e rafforzare le istituzioni democratiche.
La Politica non può permettersi di chiudere un occhio su situazioni che mettono a rischio la credibilità delle elezioni.
L’auspicio è che la verità emerga rapidamente e che, chiunque sia coinvolto in pratiche illegali, venga chiamato a rispondere delle proprie azioni.
La credibilità delle istituzioni e la fiducia dei cittadini devono essere salvaguardate, ad ogni costo.
Invierò domani una lettera a tutti i consiglieri per invitarli alle dimissioni.
Anche un solo voto non conteggiato correttamente viola il principio democratico della libera partecipazione alle consultazioni elettorali, ed è per questo motivo che auspico che l’onorevole Irto, che ritengo persona seria, dia indicazioni ai consiglieri del PD a formulare le proprie dimissioni.
Articolo precedente