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Stazione ferroviaria di Lamezia: Consigliere Alecci denuncia l’inaccessibilità alle persone disabili

"Inutile parlare di grandi opere come il Ponte o l'Alta Velocità se poi nelle stazioni mancano i servizi base", dichiara Alecci

di Sebastiano Plutino

Continua la mia battaglia per garantire un accesso agevole ai binari anche alle persone con disabilità presso la stazione di Lamezia Terme Centrale. A sei mesi di distanza, infatti, come promesso all’inizio dell’anno sono tornato a Lamezia per verificare l’andamento dei lavori per la realizzazione dell’ascensore. Ebbene, i lavori ancora non sono stati conclusi e ad oggi il tabellone riporta una data di consegna al 10 agosto 2024. Dopo anni di rinvii, volendo essere ottimisti dando per buona questa data, è evidente che anche per questa stagione turistica, la stazione ferroviaria più importante della Calabria presenterà le solite barriere architettoniche con i grandissimi disagi per le persone con disabilità che dovranno essere condotte a spalla dai familiari, oppure contattare per tempo le associazioni che effettuano il servizio. Senza considerare le difficoltà degli anziani, delle famiglie con bambini, dei passeggeri carichi di bagagli che devono fare lunghe rampe di scale per accedere ai binari: una condizione da Medioevo!

In tutto ciò, tra l’altro, mi ha molto rammaricato qualche tempo fa vedere il post del Presidente Occhiuto che con tanti amici sorridenti stava per salire, proprio dalla stazione di Lamezia Terme, sul treno azzurro per raggiungere la convention di Forza Italia alla vigilia delle elezioni europee. Con tristezza, occorre evidenziare che se ci fossero state in quel gruppo delle persone disabili, certamente non avrebbero avuto lo stesso sorriso mostrato dagli altri nel selfie di gruppo. Continuerò, quindi, a collaborare con le associazioni del Terzo Settore e contattare di continuo Trenitalia per sollecitare la conclusione dei lavori e l’attivazione dell’ascensore in modo da metterci alle spalle definitivamente questa situazione incresciosa. E lo stesso discorso vale per le altre stazioni calabresi “dimenticate” come quella di Catanzaro Lido e tutte le altre che presentano barriere architettoniche o disagi. Appare assolutamente inutile, infatti, parlare di grandi opere come il Ponte, l’alta velocità, o delle convenzioni con UBER per i turisti se poi nelle nostre stazioni sono assenti i “servizi base”. E’ arrivato il momento di non arretrare più di un centimetro su questo e pretendere in tempi celeri da Ferrovie dello Stato la garanzia dei servizi e dei diritti per tutte le persone con disabilità in tutto il territorio regionale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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