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Reggio: il giornalista Maurizio Martucci ospite al “Giardino di Eracle”

Martucci, giornalista investigativo, presenterà, venerdì alle 18 al Giiardino di Eracle, in esclusiv “Tecno Uomo 2030”.

di Sebastiano Plutino

Venerdì 5 luglio ore 18.00 presso Il Giardino di Eracle, Via Vicolo Vitetta 4 Reggio Calabria, Maurizio Martucci, giornalista investigativo, presenterà in esclusiva nella nostra città, “Tecno Uomo 2030”. L’evento verrà trasmesso in streaming sul canale Youtube “E20 Reggio Calabria”.

 Un’inchiesta senza censure sul transumanesimo, il programma fortemente voluto da lobbie e governi mondiali, finalizzato all’ibridazione dell’essere umano con tecnologie Hi-Tech, che nel silenzio più assoluto sta procedendo incontrastato tra digitalizzazioni dell’identità e sperimentazioni tecnologiche finalizzate alla manipolazione ambientale.

 Tecno Uomo 2030 è l’ultimo lavoro editoriale di Maurizio Martucci, giornalista investigativo, scrittore e conferenziere (tra le collaborazioni più famose quella con Il Fatto Quotidiano), ma soprattutto attivista sui temi di ambiente, salute, tecnologia, società, con particolare attenzione all’elettrosmog e pubblicando inchieste di rilievo che hanno messo a nudo i lati oscuri del futuro digitale che si sta preparando a livello mondiale. Nel mondo dell’attivismo, Maurizio Martucci si distingue per essere stato tra i primi a lanciare l’allarme sugli effetti negativi sulla salute umana del 5G, fondando il movimento “STOP 5G”.

Martucci conduce inoltre una trasmissione a carattere giornalistico, LA TECNOGABBIA, che tratta tematiche di frontiera (come ad esempio il transumanesimo) sviscerandone in modo analitico origini,  ideologia, basi culturali,  progetti,  programmi e soprattutto i finanziamenti  pubblici e privati.

Ed è proprio il Transumanesimo, uno dei temi principali trattati nell’inchiesta che Martucci presenterà il 5 luglio a Reggio Calabria. Questo movimento starebbe infatti per stravolgere l’umanità nella fusione del corpo umano mediante le nuove tecnologie. Secondo Martucci il recente innesto del microchip nel cervello da parte di un’azienda di Elon Musk è solo l’inizio: “il tramonto dell’umanità nell’alba dei cyborg, è ormai questione di pochi anni”.

L’inchiesta presentata nell’evento del 5 luglio, verte sulla volontà, profondamente documentata, di voler rimodulare l’essere umano, detrutturandolo al fine di realizzare altro, qualcosa di non umano, attraverso tecnologie convergenti e ibridazione dei corpi allo scopo di realizzare il più grande reset tecnologico mai visto, spacciato per ineludibile quanto inarrestabile progresso tecnologico ma che, invece, vorrebbe arrestare il corso dei millenni per catapultarci nell’ignoto tecnologico.

Tecno Uomo 2030, così si chiama l’inchiesta di Martucci, nasce da qui, da questo programma che attraverso l’ingegnerizzazione umana, passando dal cosiddetto “internet delle cose”, sta marciando rapidamente e inesorabilmente verso la sua più ampia concretizzazione.

Martucci ha già lanciato l’allarme al Comitato Economico e Sociale Europeo (EESC)Europeo (EESC), precisando che “la previsione dell’impatto sociale ed ecologico dell’ecosistema 5G è talmente ampia e radicale che ho dovuto farne un libro di inchiesta affrontando i lati oscuri del 5G da un punto di vista non solo sanitario e ambientale, ma anche in termini di privacy e controllo sociale, arrivando a denunciare nell’Internet delle cose la corsa verso l’Internet dei corpi, cioè del 6G, di quel transumanesimo come fusione del mondo fisico, biologico e digitale professato da organismi sovranazionali come il Forum Economico Mondiale”.

Da qui l’importanza di informare, di condividere, di creare una consapevolezza di fronte a questo progetto che incide profondamente l’umanità intera e che non è stato da questa voluto, anzi neppure pensato. Scrive Martucci nella prefazione di TECNO UOMO 2030:

“Nella misura in cui le piazze finalmente cominciano a riempirsi per protestare contro gli obblighi vaccinali per rivendicare la libertà di scelta e denunciare nel green pass uno strumento di controllo sociale, in realtà dovremmo aprire a 360° lo scenario e guardare la luna senza fermarci al dito. Dico questo perché il punto d’arrivo di questo profondo cambiamento ha nella società cibernetica il punto d’arrivo. La transizione non è digitale né ecologica, ma umana. Il vero scopo è il transumanesimo”Il tutto si sta consumando sotto la totale indifferenza di istituzioni e popolazioni all’oscuro di tutto ciò. Da qui l’impellente esigenza di smettere di guardare il dito che punta alla luna, ovvero le motivazioni ufficiali, le scuse intorno alle quali impongono 5G, cambiamenti climatici, micro chip, identità e monete digitali, e iniziare a prendere coscienza di ciò che veramente sta cambiando intorno a noi prima che il cambiamento entri, senza il nostro consenso, in noi stessi.

Conclude Martucci la sua prefazione di TECNO UOMO 2030 con queste parole: “Il Tecno-Uomo 2030 inizia adesso, dove finisce l’indifferenza verso la riprogrammazione del genere umano per far spazio a un grande risveglio spirituale. Per restare umani, in sincronicità olistica tra corpo, anima, mente e spirito, serve un sussulto d’orgoglio collettivo. Perché il fattore umano è il vero nemico dei suoi de-costruttori, l’argine imprevedibile allo strapotere tecnocratico.”

 

 

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