Al gran ballo della Serie A3, vestita di tutto punto, Domotek Volley Reggio Calabria si presenta da par suo, con lo stile, dettato da serietà e brillantezza, che ha contraddistinto la prima stagione culminata con la promozione nella categoria superiore. A guidare all’ingresso la fila dei protagonisti, chiamati a danzare nel 2024/2025 nel salone delle feste allestito al piano di sopra, non poteva che essere chi, per galloni e status, detiene la responsabilità della leadership: il Capitano. Domenico Laganà. Nel pieno della maturità sportiva, la coscienza del ruolo, sposata con il terrore che nelle difese avversarie incute il contatto tra il suo braccio titanico ed il pallone, sarà ancora lui a scuotere, per la formazione amaranto, le superfici dei campi con siluri telecomandati e di fronte ai quali nessuna contromisura è possibile. Ha sfruttato come meglio non avrebbe potuto l’opportunità di dare tutto sé stesso per i colori della sua città contribuendo in maniera determinante al balzo in A3. Impresa che lui ed i compagni di una squadra, per quanto e come hanno prodotto il massimo risultato, li ha trasportati definitivamente nel mito del volley reggino. Nella costruzione del roster per la prossima annata sportiva, che avrà inizio il prossimo 13 ottobre, mister Polimeni e direttore sportivo Pellegrino, non hanno avuto esitazioni: il primo mattone, nel segno della felice continuità, avrebbe dovuto possedere la forma e la sostanza di Laganà. Senso dell’onore di indossare la casacca del cuore, costanza nel fornire prestazioni di livello eccelso, pulizia morale ed umiltà che nasconde la potenza di fuoco racchiusa nel suo festival di schiacciate. Un certificato di garanzia con il timbro del Capitano che è, insieme, una promessa: continuare ad esaltare il pubblico. “Dopo aver centrato il bersaglio grosso che ci eravamo prefissati alla vigilia dello scorso campionato, sono davvero contento – confessa l’opposto 29enne – della riconferma. Tornare a giocare in A3 suscita in me tanta emozione, a maggior ragione se lo faccio indossando la fascia di Capitano della prima squadra di Reggio Calabria, la mia città. Bellissimo, davvero bellissimo. Un’emozione da condividere con i tifosi che, sono sicuro, vorranno accompagnarci in tanti lungo questo viaggio impegnativo nella categoria superiore. Il livello medio delle squadre che affronteremo è completamente diverso. Si tratta di una competizione che conosco bene avendola disputata per tre anni e so bene che qualità tecnica e prestanza fisica sono su un gradino assai più alto rispetto alla Serie B. Sarà tutto completamente diverso”. Il Capitano, che dell’attaccamento alla causa e della genuinità ha fatto le sue bandiere, si è già fatto un’idea ben precisa anche rispetto al futuro prossimo della squadra prossima ad essere svelata al grande pubblico: “Non ho dubbi circa il fatto che la società abbia lavorato per mettere assieme un team giovane formato da atleti con ambizione e fame di vittoria che hanno voglia di imparare e lavorare. Partiremo concentrati sull’obiettivo di fare bene ed affermarci in mezzo ad un nugolo di compagini forti e di qualità”. Laganà è perfettamente consapevole di quanto la società si sia prodotta in queste settimane nello sforzo di arricchirsi e migliorare anche fuori dal campo e, a questo proposito, il pensiero non può non andare al nuovo direttore sportivo, Cesare Pellegrino: “Persona competente, un reggino vero che ha scritto la storia portando in alto la pallavolo della nostra città ai livelli di massima eccellenza”. Quanto al binomio con il coach Antonio Polimeni, poche sono le parole rimaste per descriverne appieno le caratteristiche: “La stima reciproca che ci unisce va avanti ormai da anni e vorrei con tutto il cuore che contribuisse anche negli anni a venire a rendere ulteriormente vincente il nostro percorso comune”. Si comincia il 13 ottobre, ma già da queste considerazioni è chiaro: Capitan Laganà è prontissimo a spiccare il volo per pestare palloni sui taraflex di tutta Italia. Una notizia splendida per Reggio Calabria, pessima per chiunque proverà ad incrociarne le traiettorie.
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