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Reggio: presentato studio Ance sulla Rigenerazione urbana

Studio "ReKap" è frutto d'un trasferimento tecnologico tra AbitaLab, Mediterranea, su rigenerazione urbana e strategie adattamento climatico.

di Sebastiano Plutino

E’ stato presentato, nel corso di un convegno, lo studio “ReKap”, predisposto dalla sezione di Reggio Calabria dell’Associazione nazionale costruttori edili, sul tema “Il sistema delle costruzioni verso il nuovo piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. Scenari di cambiamento e innovazione per la rigenerazione urbana”.

“È uno studio ha detto il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Domenico Vecchio – che può rappresentare un esempio per le altre città del Paese nel campo della rigenerazione urbana. Uno studio importante che propone soluzioni veramente interessanti”.

Lo studioReKap” è frutto di un trasferimento tecnologico tra AbitaLab, dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria ed Ance sui temi della rigenerazione urbana e delle strategie di adattamento climatico. “Un ‘Atlante’, dedicato alla città di Reggio Calabria – ha detto, in apertura dei lavori, il sindaco della città dello Stretto, Giuseppe Falcomatà – che ci dice molto sulle tecniche di rigenerazione urbana, sull’approccio, sulla qualità dei materiali, sui progetti che stanno alla base dell’idea di un territorio che cambia, si rinnova e si rigenera”.

“Si tratta di un Atlante digitale – ha spiegato Consuelo Nava, docente della facoltà di Architettura dell’università Mediterranea – applicabile anche in altre città. Abbiamo scelto di lavorare su un tema caro ad Ance nazionale, che è quello della rigenerazione urbana. Vi ha lavorato un gruppo di giovani, che sono le persone più giuste con cui discutere di cambiamento climatico e di investimenti territoriali proiettati nel futuro perché saranno loro i protagonisti di questa trasformazione. Il nostro studio sarà il nuovo paradigma di trasformazione urbana che sarà messo a disposizione di Ance anche per le sue politiche nazionali, per i tavoli di interlocuzione con gli enti e con tutti i soggetti che in questo momento stanno ragionando sulla rigenerazione urbana. Reggio Calabria, con i suoi 32 chilometri di costa, presenta un territorio molto variegato ed interessante e l’Atlante contiene una miriade di dati e di informazioni di particolare interesse”.

Al convegno Ance “Il sistema delle costruzioni verso il nuovo piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici” in fase di svolgimento al Museo archeologico nazionale di Reggio, era presente anche il Sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà che, nel corso del suo intervento ha dichiarato.

“È un momento fondamentale per il nostro territorio, in generale per la capacità e la possibilità dei nostri territori di potersi trasformare e rigenerare. Questa due giorni sarà sicuramente l’occasione per fare una sorta di ‘Rekap’, come il titolo dell’iniziativa, ma anche per ragionare insieme su come di più e meglio si possa fare”, ha dichiarato Falcomatà

“Lo studio ‘Rekap’ illustrato dalla professoressa Nava – ha aggiunto Falcomatà ci ha detto molto sulle tecniche di rigenerazione urbana, sull’approccio, sulla qualità dei materiali, sui progetti che stanno alla base dell’idea di un territorio che cambia, si rinnova e si rigenera. E’ lo stesso lavoro che da anni, nella nostra città, stiamo portando avanti senza perdere nessuna delle occasioni attraverso l’utilizzo dei fondi europei, i bandi nazionali, i fondi del Pnrr. Si tratta di risorse – ha ricordato il primo cittadino – che possono consentire alla nostra città di cambiare volto, ma soprattutto andare incontro a quelle che sono le esigenze dei cittadini e dotarsi di un parco progetti, di un’idea di città che non è soltanto quella ereditata da progettazioni e idee e visioni di città di qualche decennio fa, ma è finalmente un’idea di città nuova, condivisa che sta al passo coi tempi che sta al passo con le nuove esigenze dei cittadini. Si tratta di argomenti che abbiamo trattato al recente G7, anche nell’ultimo incontro avuto con il ministro Tajani, ossia l’idea che ogni idea di sviluppo, di cambiamento di rigenerazione urbana di un territorio, non possa più prescindere da un approccio antropologico che rispetti l’uomo inteso come persona che sta all’interno di un ecosistema”.

“L’esigenza di futuro spesso ci ha fatto prendere delle decisioni che nulla avevano a che fare con la sostenibilità, col rispetto dell’ambiente, con la rigenerazione, con la resilienza. Quello che invece noi abbiamo il dovere di fare, penso ai fondi Pinqua per i quartieri della nostra città, circa 54 milioni di progettazione, anche tutte le altre attività tra Patti per il Sud, fondi della Coesione, Pon Metro, Pn Metro plus, che ammontano circa a 1 miliardo di programmazione, è quello di migliorare la qualità della vita delle persone e dei cittadini, naturalmente nel pieno rispetto delle normative e dei luoghi”, ha concluso Falcomatà.

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