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Minergy, Ivanaj lancia la sfida:” Sogno una Viola affamata e vincente.”

Ecco le dichiarazioni dell'esterno albanese, ingaggio molto importante per la nuova stagione 2024-2025 della Mynergy

di Sebastiano Plutino

Nikola Ivanaj, nazionale albanese, è un ingaggio molto importante per la nuova stagione 2024-2025 della Pallacanestro Viola.
L’esterno, cresciuto nella Pallacanestro Varese è reduce da una stagione in B Interregionale a cifre importantissime.
Ecco le sue impressioni per questa nuova esperienza cestistica.
Dove sei in questo momento e che ne pensi della nuova esperienza in neroarancio?

“Sono a casa a Varese.
Sicuramente sarà una bellissima esperienza.
La Viola Reggio Calabria è una società storica: sarà per me un onore vestire questa canotta.
Ho parlato col coach Cadeo: è contento essendo anche lui di Varese.
Abbiamo avuto modo di scambiare due “chiacchiere” anche oltre al progetto Viola.
Sono molto contento perché il progetto è bello: vogliamo far tornare ancor di più il basket in maniera presente e importante nella città.
Siamo consapevoli che la piazza è seguitissima da sempre.
Sono molto amico di Celis Taflaj, ex della Viola: lui è stato per me un ambasciatore unico, idem Omar Seck, con il quale ho giocato tutta la trafila giovanile.
Con Taflaj siamo anche compagni in Nazionale Albanese, mi fido molto di lui: so benissimo quanto sia “di casa” in riva allo stretto”.

Conosci i tuoi nuovi compagni di squadra?

“No, nessuno di loro ma sto studiando i profili.
Quando giocavo a Crema che abbiamo giocato contro la Viola, anche al PalaCalafiore.
L’esperienza che ho fatto più al Sud è stata ad Imola e tanti dei nuovi innesti, invece, hanno sempre giocato da Roma in giù.
La squadra è giovane mi sembrano tutti ragazzi ambiziosi e tra “virgolette” affamati.
Sinceramente, non vedo l’ora di mettermi a lavoro, a disposizione di coach Cadeo ed affidarmi ai suoi dettami tecnici”.

Cosa conosci del nuovo allenatore?

“Ha allenato tanto tempo a Varese.
Allenava gruppi un pò più “grandi” di me quando ero un giovanile.
Mi hanno detto che è un professionista importante, una persona seria che pretende e a me serve un Coach del genere.
Allo stesso modo mi serve un ambiente pretenzioso perché mi stimola sempre di più a dare meglio”.

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