L’amministrazione è stata costretta ad avviare, con un provvedimento di diffida e messa in mora, la procedura di rescissione in danno nei confronti dell’Impresa Cataldo Torchia srl di Cariati (CS) a cui, nel mese di marzo dell’anno 2021, erano stati consegnati i lavori di realizzazione del ponte nel tratto antistante la foce del Calopinace da consegnare nei successivi 180 gg.

A darne notizia l’Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Reggio Calabria, Franco Costantino.

“Con la stessa impresa – è scritto in una nota diffusa da Palazzo San Giorgiogià in ritardo rispetto agli impegni contrattualmente assunti, nel mese di febbraio scorso, dopo poco più di un mese dall’insediamento della nuova giunta comunale, era stato sottoscritto un accordo vincolante per le parti che definiva un calendario d’impegni tale da consentire agevolmente la consegna dell’opera ultimata entro l’estate 2024.

Inaspettatamente, e irresponsabilmente, a fronte del puntuale rispetto di ogni impegno da parte dell’amministrazione comunale, l’appaltatore non ha dato corso ai propri impegni. Ogni tentativo di contatto, in ogni forma, con il legale rappresentante dell’impresa appaltatrice da parte del Direttore dei Lavori, del Responsabile del procedimento e financo dell’assessore Costantino è risultato vano.

Dopo che nessun riscontro è stato dato dall’appaltatore ad un nuovo ordine di servizio emesso dal Direttore dei Lavori nel mese di luglio scorso, con il quale veniva ordinata l’immediata consegna della documentazione comprovante gli ordinativi delle strutture prefabbricate da porre in opera per completare i lavori contrattuali, non restava altra via che avviare la procedura di rescissione contrattuale a seguito della quale l’appaltatore dovrà rendere conto in ogni sede delle proprie inadempienze.”

“L’amarezza per l’epilogo della vicendaafferma l’Assessore Costantinonon potrà essere ripagata da nessun riconoscimento per i danni subiti, non solo in termini finanziari, dal Comune di Reggio Calabria e si impone una riflessione sulla opportunità di consentire a taluni imprenditori di continuare a operare sul mercato anche quando i loro comportamenti, soprattutto sul piano deontologico, scadono al livello di quello dell’imprenditore titolare del contratto per la realizzazione del ponte sul Calopinace”.