Su un altopiano a 160 metri di altezza sul livello del mare è ubicato il quartiere di Arghillà, costituito da circa mille appartamenti. Al di là delle varie situazioni logistiche (mancanza d’acqua, sistemi fognari inesistenti o malfunzionanti, micro criminalità, deposito di rifiuti di varia natura, come carcasse di auto) che interessano tale area, chiediamo all’attento e valoroso sindaco di far conoscere la destinazione d’uso del famoso progetto avente come acronimo PINQUA (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare). Un progetto di 15 milioni di euro indirizzato alla riqualificazione di 50 unità abitative, l’installazione di pannelli solari sui tetti e la costruzione di una vasca per la raccolta dell’acqua piovana da utilizzare negli orti domestici. Successivamente, siamo nel dicembre del 2023, il sindaco Falcomatà avrebbe dovuto, da lì a poco, inaugurare la grande piazza nella zona a nord di Arghillà intitolata a don Italo Calabrò, ma non si sa per quale motivo la cerimonia venne rinviata. Si ricorda che per la bonifica di quella piazza il comune di Reggio Calabria spese 120mila euro, Poi, magicamente e tristemente, tutto tornò come prima. Nei giorni scorsi, si è assistito all’inaugurazione dell’area del Tempietto, dove la cittadinanza potrà usufruire di nuovi spazi, non nelle ore notturne, visto che dopo, al calar del sole, tutta l’area era priva di illuminazione, notizia appresa a mezzo stampa, grazie a qualche attenta testata giornalistica. Nella stessa area sono stati piantati nuovi alberi, mentre in altre zone della città, sono stati abbattuti, piazza Milano docet. Da quanto brevemente riportato, più di qualcuno dovrebbe porsi dei seri quesiti.
Articolo precedente