C’è anche una bambina di appena sei mesi tra i sette minori, tutti con meno di dieci anni, giunti con i 63 migranti – e non settanta come appreso in un primo momento – arrivati qualche ora prima dell’alba al Porto di Roccella Ionica al termine di un’operazione di soccorso in mare portata a termine, nel basso Ionio catanzarese in prossimità di Isca sullo Ionio, dai militari della sezione navale della Guardia di Finanza e dalla Guardia Costiera.
I profughi di nazionalità iraniana, irachena e afgana tra cui figurano anche 10 donne e 46 uomini, si trovavano a bordo di una barca a vela di circa 15 metri, partita circa una settimana fa dalla Turchia, intenta ad avvicinarsi il più possibile alla spiaggia in modo da poter favorire, senza particolari rischi, lo sbarco dei migranti.
A poco più, però, di cento metri dalla battigia l’imbarcazione è stata individuata e bloccata dai militari delle Fiamme Gialle di Roccella Ionica impegnati in uno dei tanti servizi di controllo finalizzati a porre un freno al sempre più elevato fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Dopo le prime verifiche i migranti sono stati trasbordati su una delle motovedette della Guardia Costiera di Roccella e condotti in sicurezza fin dentro lo scalo portuale reggino.
Dopo lo sbarco uno dei migranti, per vari problemi fisici e di salute, è stato trasportato, per accertamenti medici, all’ospedale di Locri. Diversi di loro, non avendo mangiato e bevuto negli ultimi due giorni di navigazione, sono apparsi debilitati e disidratati.
Dopo i primi controlli medici e delle forze dell’ordine, i migranti, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, sono stati momentaneamente sistemati nella tensostruttura portuale di primo soccorso e accoglienza gestita dalla Croce Rossa e dalla Protezione civile comunale.
Questo è il 18° sbarco a Roccella in 100 giorni.