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Condofuri: foto trappola smaschera atti persecutori su un vicino di casa

Divieto di dimora per un 79enne del luogo

di N L

I Carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno dato esecuzione all’ordinanza di aggravamento della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. con quella del divieto di dimora nel comune di Condofuri, in aggiunta a quella del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa emessa dal Giudice del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo reggino nei riguardi di un 79enne condofurese, indagato per il reato di atti persecutori.

L’intera vicenda ha inizio nel 2021 quando un 36enne reggino, residente a Condofuri, decideva di rivolgersi ai carabinieri della Stazione di Condofuri San Carlo poiché vittima, unitamente alla propria famiglia, di veri e propri atti vessatori e persecutori da parte dell’anziano.

Il 36enne lamentava di una vera e propria “ossessione” nutrita dall’indagato nei confronti della sua famiglia per questioni privatistiche legate all’utilizzo di un tubo della condotta idrica.

Peraltro,  nonostante le misure cautelari in atto, da maggio a settembre 2024 in svariate circostanze l’anziano si rendeva protagonista delle medesime condotte che venivano però puntualmente riprese da una foto trappola appositamente installata in una sterpaglia qualche tempo prima dalla persona offesa e le cui immagini sono state acquisite dai militari dell’Arma.

L’uomo, oltre al divieto di dimora nel comune di Condofuri e di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, dovrà mantenere da quest’ultima una distanza non inferiore a 200 metri, astenendosi dal comunicare con questa con qualsiasi mezzo.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva.

 

 

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