Come sezione reggina “Rosa Luxemburg” di Sinistra Italiana esprimiamo ferma condanna all’uso politico dell’autorità pubblica per reprimere la solidarietà al popolo palestinese e libanese, per silenziare il dissenso contro l’operato criminale e genocidiario di Israele.
La Questura di Roma con il divieto imposto al corteo pro Palestina del 5 ottobre ha agito come una forza di “polizia morale”, entrando nel merito dei contenuti ideologici della manifestazione e violando i principi costituzionali della libertà di manifestazione e opinione.
Durante la mattinata del 5 ottobre la Capitale si è risvegliata in un clima di stato di polizia: sono stati fermati numerosi manifestanti e sequestrati gli striscioni in loro possesso, nel quartiere romano di San Lorenzo chiunque fosse munito di zaino è stato sottoposto alle medesime misure repressive.
L’utilizzo politico e autoritario delle forze dell’ordine ha un mandante, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha eseguito la volontà di un governo ostile al dissenso e pienamente complice del genocidio in corso in Palestina.
La maggioranza di centrodestra, con l’approvazione in Senato del liberticida Ddl Sicurezza 1660, l’astensione dell’Italia all’Assemblea ONU sul cessate il fuoco, il mancato riconoscimento dello Stato Palestinese e la prosecuzione di accordi militari ed economici con Israele, ha senza dubbio scelto da quale parte stare: dalla parte sbagliata della storia.
Esprimiamo la nostra massima solidarietà ai manifestanti impediti nell’esercizio dei propri diritti costituzionali ed apprezziamo la buona riuscita del corteo, nonostante i divieti imposti, con una stima di almeno 8000 partecipanti.
Il successo della manifestazione dimostra che le politiche securitarie del governo Meloni si sono rivelate ancora una volta un boomerang, contribuendo a rafforzare la partecipazione popolare a questa e altre piazze del dissenso.
La determinazione dei manifestanti è una chiara testimonianza della volontà di giustizia sociale in Palestina, oltre che di un necessario riposizionamento dell’Italia e dell’Europa dalla parte giusta della storia.