La Redel Reggio Calabria vince ancora ed è in vetta in classifica insieme ad Angri.
Sabato 19 ottobre,i reggini cercheranno la cinquina ospitando al Palacalafiore il temibile Milazzo.
In conferenza stampa, coach Giulio Cadeo ha analizzato così la gara: “ Ancora una volta siamo riusciti con il carattere già visto in momenti difficili, sembravamo un po’ dispersi in campo ma abbiamo avuto la reazione per portarla a casa. Di Castanea sapevamo che è una squadra atipica.
Coach Cavalieri è bravissimo a farli giocare con un solo lungo di ruolo (L’ex Samuele Valente ndr) e tanti esterni che possono coprire più ruoli. I ragazzi lo sapevano, quando si gioca ci sono anche altre problematiche“.
In merito al finale di gara il Coach ha dichiarato: “Giustificare il calo di concentrazione’ non è un dato che voglio prendere in esame. Quante partite abbiamo visto con squadre sopra di 15-20 punti che poi son state perse. Ci può essere rilassatezza ma non va bene nemmeno quella. Ci sono episodi nel basket che ti danno energia, un canestro fatto o un contropiede sbagliato che danno energia alla squadra che li fa e meno a quella che li subisce. Quando noi abbiamo avuto questo break c’è stata una serie di fattori, fra i quali ciò che ci ha contraddistinto per tutta la partita, giocare in maniera diversa in attacco: ci siamo presi dei tiri troppo presto, dovevamo farli lavorare di più in difesa. Con una squadra che ha questo ritmo non si sbaglia pressarli e difendere, se noi andiamo in attacco e in 3-4 secondi facciamo un tiro. Dobbiamo capire questa cosa e migliorare“.
Il nostro percorso di crescita? “Questi ragazzi devono migliorare tutti tecnicamente, tutti sanno di avere delle lacune. Se non ho padronanza dei fondamentali certe cose non posso farle. L’altro aspetto su cui migliorare è quello tattico: dobbiamo capire chi c’è in campo e che cosa bisogna fare in quell’azione. Abbiamo dei margini di miglioramento ma non vuol dire che dobbiamo dare per scontato che miglioreremo. Dipende dai ragazzi, dallo staff, dalla quotidianità. Quante volte diciamo che un giocatore ha talento e fisico da Serie A e poi gioca in B o in C? Non è scontata questa cosa. È fondamentale che i ragazzi ci credano e che lavorino in una certa maniera. Tengo al concetto di gruppo e competizione sportiva in allenamento. Nessuno si deve sentire un leader con minuti garantiti. In settimana do indicazioni e faccio scelte, con ovvie indicazioni tattiche da seguire“.