“La ventottenne attivista per i diritti delle donne e regista curdo-iraniana, fuggendo dal regime di Teheran, una volta sbarcata sulle nostre coste – scrive ancora Conia – era stata arrestata lo scorso 31 dicembre con l’accusa di essere una scafista e per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ora è una donna libera dopo dieci mesi di reclusione prima nel carcere di Castrovillari e poi in quello di Reggio Calabria. Durante i mesi di detenzione Maysoon si è sempre dichiarata innocente e ha praticato la protesta pacifica dello sciopero della fame, arrivando a pesare 38 kg”.
“Concrete e numerose le attestazioni di solidarietà per Maysoon – spiega ancora il Sindaco Conia– dalle centinaia di lettere inviatele alla costituzione di un comitato con presidi in contemporanea allo svolgimento delle udienze. Fiduciosi nell’assoluzione piena di Maysoon nella prossima udienza del 27 novembre non dimentichiamo Marjan Jamali, 29 anni, fuggita con il figlio di otto anni dalla violenza del compagno e dall’oppressione delle autorità iraniane. Dopo mesi di carcere e di disperazione, lo scorso maggio a Marjan sono stati concessi gli arresti domiciliari e ha così potuto riabbracciare il figlio. La potenza del sorriso di Maysoon al momento dell’assoluzione – conclude Conia – ci insegna la determinazione della sua lotta per riaffermare la sua dignità. Jin, Jîyan, Azadî. Donna, vita, libertà”.