Abbiamo aderito con grande piacere alla sottoscrizione del documento proposto dal Centro Studi Medfort per la costituzione della “Comunità Patrimoniale Faro per i forti dello Stretto”: forti che rappresentano l’identità culturale, ma anche storica dello Stretto di Messina, perché sono stati costruiti all’indomani dell’Unità d’Italia. Un patrimonio di inestimabile valore storico, artistico e dunque anche culturale, così come viene evidenziato dalla proponente. Un’adesione (sottoscritta dall’assessore Albino Rizzuto e che presto arriverà in giunta per la presa d’atto) che rappresenta per la Città di Villa San Giovanni un vero investimento.
Tra tutti i forti dell’area dello stretto, infatti, soltanto Forte Beleno non è ancora acquisito al patrimonio comunale, a differenza dei forti di Campo Calabro, di Messina e di Reggio Calabria. Noi, d’altronde, siamo ancora all’inizio del processo di sdemanializzazione culturale, consapevoli che le fortificazioni dell’area Stretto rappresentano un vero esempio di eccellenza nella rigenerazione dei territori. Grazie ai professionisti che hanno investito nell’attività di studio e di ricerca (come l’architetto Cinzia Basile) e al processo di sensibilizzazione volto all’acquisizione del bene al patrimonio dell’ente (portata avanti dal comitato Borgo di Piale), quest’amministrazione oggi vuole ripartire senza cedere il passo, ma continuando a progettare e a programmare la valorizzazione del forte.
A nessuno sfugge (ed è ben detto all’interno del documento proposto dal centro studi Medfort) che l’area di forte Beleno nel progetto ponte è interessata dal cosiddetto blocco di ancoraggio: il MIC, la città di Villa San Giovanni, il comitato Borgo di Piale, le associazioni portatrici di interesse hanno stigmatizzato l’importanza di tutelare il prezioso bene comune, eccellenza del patrimonio nazionale ed europeo. È in questo senso che, con una delibera di giunta del 28 ottobre, l’esecutivo ha approvato un nuovo programma di valorizzazione che tiene conto del finanziamento ottenuto con i PUI di Città Metropolitana (1.5 milioni di euro) e che permetterà di svincolare l’area circostante a Forte Beleno rispetto all’area di pertinenza esclusiva del demanio marittimo militare. Il primo passo per un programma ed un progetto di riconoscimento che vuole “unire comunità e patrimoni culturali”.