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Reggio: l’Arte di Gerardo Sacco per il Premio Nosside

Anche nel XXXIX Premio Nosside risplenderà nella Cerimonia di Premiazione l'arte orafa del Maestro Gerardo Sacco di Crotone.

di Sebastiano Plutino

Anche nel XXXIX Premio Mondiale di Poesia Nosside, come sempre da 34 edizioni, risplenderà nella Cerimonia di Premiazione l’arte orafa del Maestro Gerardo Sacco di Crotone.

Ricordo ancora l’incontro avvenuto nello studio di Gerardo. Io lo conoscevo per fama ed avevo scelto da poco, come logo ufficiale del Nosside, un’opera del genio reggino Umberto Boccioni del 1908 che testimonia in maniera indiscutibile l’ambiente mediterraneo della Città dove era nato e di Catania, città dove aveva vissuto gli anni giovanili sino al Diploma.
Avevo cercato il numero del Laboratorio del Maestro e gli avevo chiesto l’incontro per presentargli una proposta di partnership. Aveva subito accettato. Mi chiese di esporgli la mia proposta e ascoltò per circa un quarto d’ora le ragioni e gli obiettivi del Premio Nosside ancora nei suoi primi anni di vita ma già proiettato verso un sogno di dimensione globale.
A un certo punto mi interruppe ed esclamò: “Bene. Mi ha convinto. Anche se si tratta di un progetto ancora ai primi passi mi piace questo pensiero in grande. Sono certo che questo sogno di realizzare un progetto culturale unico e proiettato da Reggio al mondo si realizzerà. E sono lieto di affiancarlo con la mia arte che ha perseguito gli stessi obiettivi. Questa immagine di Boccioni è così ricca di suggestioni che voglio rispettarla. Realizzerò una mia rielaborazione in argento a mano dell’opera di Boccioni e la donerò ai Vincitori Assoluti del Nosside”.
Da allora non ci ha mai abbandonato. Ha sempre mantenuto l’impegno preso e anche in questa edizione – che è un’anteprima del Quarantennale nel 2025 – ha realizzato le sue creazioni per donarle ai 4 Vincitori Assoluti.
Grazie Gerardo per l’esempio che hai voluto dare che ci si può affermare in campo mondiale mantenendo la residenza e il luogo della tua creazione nella tua Città dell’estremo Sud. Questo aspetto ha cementato la nostra collaborazione perché anche il Nosside si è rivolto al mondo ma restando ancorato saldamente alla città dove è nato e dove ha sempre mantenuto la sua centrale creativa e organizzativa, rifiutando qualsiasi tentazione o proposta di andare via verso lidi più “convenienti”, scrive in una nota il prof Pasquale Amato.

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