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Orrore a Villa: arrestato 37enne per violenze sessuali su 6 ragazzini

L' indagine è partita a maggio, in seguito alla denuncia di una madre, insospettita dal comportamento del figlio e frequentazione con l'uomo

di Sebastiano Plutino

La Polizia ha arrestato un 37enne, residente a Villa San Giovanni, ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata, prostituzione minorile e cessione di sostanza stupefacente a soggetti minorenni, su 6 minori, di età compresa tra i 15 ed i 17 anni.

L’indagine che ha portato all’arresto dell’uomo sono iniziate a maggio, in seguito alla denuncia di una madre, insospettita dai comportamenti del ragazzo e dalla strana frequentazione con l’uomo più grande di lui.

Le intercettazioni degli inquirenti hanno consentito di individuare le 6 giovani vittime, minorenni al momento dei fatti e di accertare il modus operandi dell’uomo che, attraverso promesse di denaro, regali anche molto costose e talvolta anche sostanza stupefacente, così si guadagnava la fiducia delle giovani vittime per il raggiungimento dei suoi scopi personali. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria presso la locale Casa Circondariale.

Quanto sopra, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase delle indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti le responsabilità e con la precisazione che il giudizio, che si svolgerà in contraddittorio con le parti e le difese davanti al giudice terzo e imparziale, potrà concludersi anche con la prova dell’assenza di ogni forma di responsabilità in capo agli indagati.

 

Il Garante Marziale: “Il ruolo dei genitori è fondamentale”

“Si deve ad una madre la scoperta di un giro di prostituzione minorile, di violenza sessuale aggravata e cessione di sostanze stupefacenti. È una madre ad essersi accorta degli atteggiamenti strani del figlio e ciò dovrebbe costituire la norma”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, in seguito all’arresto di un 37enne a Villa San Giovanni, per una serie di reati contro minorenni.
“I genitori sono la prima comunità educante, di socializzazione dei figli, sono responsabili di essi fino al compimento dei 18 annicontinua il Garante – e se tutti esercitassero il ruolo con la dovuta perizia, avremmo certamente meno minori compromessi in fatti così gravi. Nessuno, più di madri e padri, può accorgersi di mutamenti caratteriali o disagi nei ragazzi e nelle ragazze. Non può lo Stato, che non è autorizzato a rovistare nella stanzetta se affiora il pensiero che essi possono detenere droghe, soldi o altri beni che non potrebbero procacciarsi altrimenti. Lo facciano i genitori – sottolinea il Garante – perché lo devono fare, in barba a quanti sventolano la bandierina della privacy, che altro non è che deliberata deresponsabilizzazione. E vigilino anche sui contenuti dei loro strumenti tecnologici, esca di pedofili e malintenzionati”.
“La famiglia è avamposto della società e dello Stato – continua Marziale, che è anche docente di sociologia dell’educazione e della famiglia presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria – e pertanto deve essere sorvegliante, ma anche esemplare negli atteggiamenti, che educano più delle teorie. La sottovalutazione della responsabilità, mitigata da permissivismi, toglie ad essi autorevolezza e, allora, ecco che i figli vanno a finire in braccio all’orco”.
“È d’obbligo aggiungere che chiunque è innocente, fino a prova contrariaconclude il Garantema davanti a prove certe chi si macchia di reati contro i minori venga condannato senza attenuanti di sorta. Lo Stato deve prima dare una mano alle famiglie e, solo poi, badare al recupero dei delinquenti”.

 

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