Nonostante siano passati quattro giorni dalla partita si continua a parlare del pareggio casalingo con il Pompei.
I tifosi che alla fine del primo tempo, pregustando la vittoria, godevano della posizione in classifica complice lo scontro tra Scafatese e Siracusa, sono rimasti attoniti di fronte alla prestazione offerta dagli amaranto nel secondo tempo e, al fischio finale, non hanno nascosto delusione e rabbia.
Sentimenti, questi ultimi, condivisi nel dopo partita, sembrerebbe, anche da qualche dirigente.
Di certo è difficile accettare di non vincere una partita in casa, in cui si è in vantaggio di due gol alla fine del primo tempo, contro una compagine volenterosa ma non certo irresistibile; pur comprendendo le parole di qualche giocatore in sala stampa che, a parziale giustificazione, ha parlato del timore, dopo il primo gol avversario, di non mantenere il risultato, riteniamo che la rosa della Reggina abbia professionisti abituati a ben altre competizioni e livelli di “stress emotivo”.
Ci auguriamo, quindi, che la battuta di arresto casalinga sia, per i nostri calciatori, da stimolo per un definitivo cambio di approccio: essi hanno dimostrato, non con la dovuta continuità, di poter regalare prestazioni a volte dominanti.
Questa settimana, finalmente, mister Trocini ha potuto lavorare senza sosta ed abbiamo con piacere rivisto in campo Barillà e Lazar. Ci risulta che anche per Porcino i tempi di rientro, seppur non immediati, non siano lontani.
Salandria e, forse, Cham potrebbero essere già utilizzabili domenica per cui l’allenatore avrà qualche opzione in più rispetto alle scelte obbligate dell’ultimo incontro.