“La strada che unisce” faciliterà lo spostamento in maniera sicura e sostenibile, creando un collegamento diretto tra il mare e l’Aspromonte. È un’opera imponente: per realizzarla sono stati necessari 45 mila metri cubi di calcestruzzo, oltre 15 milioni di chili d’acciaio e circa 45 mila metri di pali, micropalone tiranti.Grazie al completamento del III lotto del progetto, mare e monti saranno collegati in maniera più rapida e sicura. Oltre ad abbattere i tempi di percorrenza, la Gallico-Gambarie è una nuova arteria in grado di facilitare la viabilità, il trasporto commerciale e le stesse relazioni sociali fra le diverse aree.
La striscia di territorio coinvolta da questo terzo lotto comprende diverse località della Città Metropolitana: Calanna, Laganadi, Sant’Alessio in Aspromonte, Reggio Calabria (frazioni Cerasi, Schindilifà, Podargoni) e, infine, Santo Stefano in Aspromonte.
L’investimento complessivo di 65 milioni di euro, è stato inizialmente caratterizzato da un importo lavori di circa 42,40 milioni, mentre l’attuale costo dei lavori, dopo le perizie, è stato fissato in 42,75 milioni (quindi + 0,35 milioni). Questo lievissimo aumento (meno dell’1%) è derivato dalla necessità di ripristinare le azioni distruttive causate da due gravissimi eventi alluvionali succedutisi nel 2018.È un’opera sicura con sistemi innovativi anche rispetto alle strutture antisismiche realizzate.
La strada, poi, conta, oltre a nove viadotti, diverse opere di altrettanta rilevanza strutturale. Le costruzioni sono state tutte inserite nel particolare contesto territoriale, utilizzando tecniche rispettose dell’ambiente e della sicurezza. La messa in sicurezza delle scarpate a ridosso della strada ha portato alla necessítá di diverse opere di sostegno lungo ampi tratti: 385 metri totali di paratie tirantate in micropali rivestite in pietra, 825 metri di muri, 1600 metri di scarpate consolidate con terre rinforzate e gabbionate.
Oltre a queste, anche alcune opere provvisionali sono state realizzate in diversi punti della strada per una migliore riuscita della realizzazione. Le opere d’arte principali sono i nove viadotti, cinque rotatorie, altrettante paratie definitive e quattro temporanee, tredici muri in cemento armato, tre tombini scatolari dello stesso materiale, 24 tombini in acciaio ondulato, diverse opere di sostegno in terra rinforzata (terramesh system), numerose opere di consolidamento e rafforzamento delle barriere paramassi oltre a quelle opere di ulteriore consolidamento idrogeologico. L’imponenza dell’infrastruttura abbraccia, infine, le bellezze di un territorio unico come quello Aspromontano, lungo il quale il cantiere si è mosso con rispetto della storia, della cultura e della maestosità del paesaggio. La strada, infatti, conta numerosissime opere di rinaturalizzazione, con interventi di ricreazione del verde tesa a stabilire un rapporto gradevole tra i manufatti dell’uomo e la natura. L’infrastruttura crea una via più veloce, sicura e confortevole per raggiungere l’entroterra, ma anche un nuovo modo per poter fruire il piacere del paesaggio aspromontano.