Il comunicato stampa recentemente diffuso dall’Amministrazione comunale, con le dichiarazioni del sindaco Ferdinando Nociti e della consigliera delegata al termalismo Emiliana Iannuzzi rispetto alla concessione mineraria, ci lascia alquanto perplessi e sgomenti.
Perplessi perché, in primis, riteniamo fuori luogo i toni trionfalistici utilizzati verso un patrimonio di proprietà di tutti gli spezzanesi che da anni versa in totale stato di degrado e abbandono.
In secondo luogo, dovrebbe essere dovere di chi amministra riportare con assoluta precisione e chiarezza i fatti. Un rinnovo della concessione che, a leggere le parole dell’Amministrazione comunale, sembrerebbe ormai un formalità, ma, come scritto sull’Istanza prot. N. 717864 del 15.11.2024 pubblicata dalla Regione (e non citata dall’Amministrazione) rispetto al rinnovo della concessione mineraria: “Chiunque sia interessato può presentare osservazioni o opposizioni, ovvero domanda di concorrenza…entro i successivi 30 giorni…”, quindi il rinnovo della concessione non è automatico e altri soggetti possono anche concorrere per la concessione.
Inoltre, il decreto dirigenziale della Regione Calabria n.16507 del 15.12.2022 con cui è stato autorizzato il trasferimento della concessione mineraria dalla società Calabria Terme e Salute S.r.l. al Comune di Spezzano Albanese, prescriveva al Comune degli obblighi stringenti, precisando che: “l’inosservanza anche di una sola delle prescrizioni contemplate costituisce motivo di decadenza della concessione mineraria”.
Considerato lo stato dello stabilimento termale, siamo certi che tutte queste prescrizioni siano state rispettate? Il rischio è quello di perdere la concessione.
Scrivono inoltre che “le strutture esistenti necessitano solo di un adeguamento per la riattivazione”. A quali strutture si riferiscono se il Parco Termale è completamente devastato?
L’Amministrazione considera il rinnovo della concessione mineraria come la sola e unica cura dopo anni di totale abbandono. È questa la loro giustificazione per la condizione di degrado di tutte le altre strutture del complesso termale?
Ma altre dichiarazioni ci lasciano invece sgomenti.
Leggiamo dal comunicato stampa dell’Amministrazione che: “Già prima del sopralluogo regionale, la delegata Iannuzzi aveva manifestato una proattiva attenzione alla situazione, effettuando un’ispezione in loco e presentando, in data 7 novembre, una denuncia contro ignoti presso la stazione dei Carabinieri di Spezzano Albanese a seguito dei danni riscontrati alla struttura”.
Abbiamo capito bene? Solo ora è stata presentata una denuncia dopo anni di furti e devastazioni? Se davvero fosse così, avrebbero ammesso un fatto gravissimo.
Una situazione che ovviamente conoscevano, come testimonia il Verbale di deliberazione della giunta comunale n. 16 del 23/02/2023, rispetto ad interventi di manutenzione straordinaria nel Parco termale, in cui veniva scritto: “TENUTO CONTO dei ripetuti atti vandalici che si sono verificati nel corso dell’ultimo periodo con danni alle strutture ed infrastrutture del Parco Termale”.
Ricordiamo che il Comune è rientrato in possesso del complesso termale nel 2020, a seguito della sentenza n. 230/2020 della Corte di Appello di Catanzaro.
Cosa hanno fatto dal 2020 per tutelare lo stabilimento termale? Dovrebbero spiegarlo.
Hanno tutelato così bene il complesso termale che il 4 maggio 2023 la determinazione n. 137/319 del Settore Tecnico del Comune di Spezzano Albanese ha redatto un elenco con tutti i beni mobili giudicati ormai inservibili “in relazione alle condizioni di degrado in cui si trovano”.
Nell’elenco sono riportate anche attrezzature sanitarie che, nell’eventualità di una ripresa del centro termale, dovranno essere nuovamente acquistate.
Inoltre, sempre questo documento stabiliva che: “i suddetti beni mobili non sono più funzionanti né riparabili e si dovrà procedere al conferimento degli stessi al centro di raccolta differenziata dei rifiuti”.
Non ci risulta nessun conferimento al centro di raccolta differenziata dei rifiuti. Come si è visto nelle immagini, i beni mobili sono ancora dentro le strutture del Parco termale, oggetto di furti e devastazioni.
Altri dubbi sorgono quando si legge che: “A seguito dell’atto di indirizzo deliberato dall’Amministrazione Comunale di Spezzano Albanese in data 23 febbraio 2023 (Delibera N. 16), per la “Messa in sicurezza e manutenzione straordinaria complesso termale”, il Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale ha redatto il Progetto di Fattibilità Tecnica Economica, che è stato inserito nel Piano delle Opere Pubbliche previsto nel bilancio 2025. Questo passaggio testimonia la visione strategica dell’amministrazione nel pianificare interventi strutturali per garantire il recupero e la sostenibilità del complesso termale.”
Quindi se esiste il Progetto di Fattibilità Tecnica Economica dovrebbero avere una stima dei soldi che servono per rilanciare le Terme. Siamo ansiosi di essere informati su questo e di visionare il Progetto.
Ma nella Delibera non si denota alcuna “visione strategica”, non c’è alcun riferimento al Progetto di Fattibilità Tecnica Economica.
L’atto di indirizzo deliberato riguarda infatti una “serie di interventi di manutenzione straordinaria consistenti nella pulizia ed aratura dei fondi e potatura degli alberi presenti all’interno degli stessi”.
Pulizia, aratura e potatura degli alberi sono quindi per l’Amministrazione una “visione strategica” ?
Con la determinazione n. 403/956 dell’11.10.2023 del Settore III vengono affidati i lavori di sfalcio e pulizia dell’area circostante gli edifici del centro termale, con un costo di € 20.000.
La delibera, datata febbraio 2023, giustifica la necessità di questi interventi in considerazione dell’’approssimarsi della “stagione estiva, onde evitare il verificarsi di detti e pericolosi fenomeni dolosi” (ovvero degli incendi), ma i lavori vengono affidati solo ad ottobre, quando la stagione estiva è ormai abbondantemente terminata e il rischio di incedi ridotto.
Sempre nella delibera di febbraio 2023 usavano espressioni come “situazioni di estrema necessità ed urgenza” “si ritiene necessario ed improcrastinabile provvedere con urgenza”. Ma nessun lavoro viene affidato prima o durante il periodo estivo e si aspetta ottobre.
Probabilmente se i lavori fossero stati affidati prima e regolarmente svolti, l’imponente incendio di agosto 2023 che ha colpito le Terme si sarebbe potuto evitare.
Quindi sia nel 2023 che nel 2024 i lavoro di sfalcio e pulizia, per prevenire gli incendi, vengono affidati dopo il periodo estivo. Onestamente è una logica che facciamo fatica a comprendere.
La ditta a cui vengono affidati i lavori è sempre la stessa.
Totale: € 31.110 spesi nel giro di un anno…Soldi dei cittadini…
E quali sono i risultati di questi lavori? Crediamo che le immagini pubblicate sulle nostre pagine social parlino da sole.
Ci saremmo aspettati dal comunicato stampa dell’Amministrazione comunale una risposta rispetto ai nostri dubbi sugli 11.110 euro pagati per lavori di pulizia e sfalcio, dubbi derivanti dalle immagini, pubblicate sulle nostre pagine social, dove non si vede alcun intervento di questo tipo.
Invece di rispondere, hanno esortato “l’opposizione a rinunciare alle polemiche sterili”.
Ci chiedono di “portare nella casa comunale idee e proposte concrete, garantendo massima disponibilità al confronto, con il proposito di rilanciare il parco termale”.
Su questo siamo completamente disponibili. Siamo però convinti che la chiarezza e la trasparenza rappresentino un passaggio obbligatorio per ogni azione amministrativa.
Da troppi anni le condizioni delle Terme di Spezzano e un progetto per il loro rilancio sono rimasti nell’ombra, crediamo quindi improcrastinabile e urgente riportare questi argomenti nell’agenda politica del nostro paese e fare chiarezza su tutto, per i cittadini e con i cittadini.