Tre giornate di musica, danza, tradizione e convivialità, per riscoprire il fascino delle tradizioni antiche trasformando ancora una volta Conflenti, piccolo centro dell’entroterra calabrese, in un luogo di incontro e scambio culturale, un ponte tra passato e futuro dove i saperi non solo si tramandano, ma si rinnovano e arricchiscono grazie alla condivisione di esperienze e visioni.
Torna dal 27 al 29 dicembre “Incontri d’Otre”, edizione invernale di Felici & Conflenti, la grande festa di comunità che riunisce suonatori, studiosi e appassionati da tutta Italia, un progetto nato per promuovere e tramandare l’immenso patrimonio coreutico e musicale dell’area del Reventino-Savuto, e dell’intero Sud Italia.
Grande protagonista dell’evento sarà il raduno degli zampognari provenienti da diverse regioni del Sud della Penisola. Tra esibizioni itineranti, laboratori, seminari, concerti e momenti dedicati alla convivialità, is timbri delle zampogne riecheggeranno per le strade del paese, intrecciandosi con i canti tradizionali delle “strine” natalizie e con le danze del Reventino, per riscoprire i suoni che hanno storicamente scandito, e ancora scandiscono, la vita delle comunità del Sud Italia, un patrimonio che la comunità scientifica di Felici & Conflenti non solo celebra, ma valorizza e rinnova.
«Il nostro progetto non si limita alla conservazione delle tradizioni antiche – ha spiegato Christian Ferlaino, coordinatore scientifico di Felici & Conflenti – ma si propone di osservarle nel loro essere strumenti vivi in rapporto dinamico col presente. In questi anni siamo riusciti a coinvolgere nuove generazioni di musicisti, riaccendendo sempre più l’interesse verso strumenti tradizionali come la zampogna. Questo ci dimostra che le tradizioni non sono qualcosa di statico, ma un linguaggio che evolve, capace di parlare a tutti».
Tra i momenti più significativi, le Strine di San Mango d’Aquino e San Mazzeo, suonate dai musicisti tradizionali delle comunità di origine. Accanto ai concerti, i laboratori di strumento e danza: dall’organetto alla zampogna, dal canto tradizionale alle danze popolari, i partecipanti potranno entrare a diretto contatto con un sapere tramandato di generazione in generazione.
Tra le novità assolute di questa edizione, la collaborazione con tre chef che arricchiranno di gusto le serate di festa, proponendo un loro piatto speciale che si aggiungerà al ricco menù proposto dal festival. Protagonista della prima serata saranno le pennette con salsiccia, verza e caciocavallo preparate da Giovanni Mastroianni, mentre il 28 dicembre arriva la cucina di rielaborazione dello chef Claudio Villella con la sua “pitta integrale con capra del Reventino alla quadára e pomodoro vernitico”; l’ultima sera sarà invece il momento di Giancarlo Suriano, con un’interpretazione unica della classica pasta e ceci.
La musica sarà come sempre il cuore pulsante del festival, con concerti itineranti e performance di artisti e gruppi tradizionali. Fra i tanti i Bifolk, Dino Dell’Unto, Roberto Mariani, Marco Ciolfi, Domenico Fusco, Diego Fusco, Vincenzo Lucarelli, Danilo Zovini; i Suoni del Cilento con Gianluca Zammarelli, Catello Gargiulo, Gerardo Nicoletta, Oreste Forestieri; i Suoni del Sirino con Domenico Bevilacqua, Gianluca Cecere, Angelo Tuzia, Emanuel Labanca, Gabriele Labanca, Gianluca Labanca; il concerto “Daràss – Calabria musica mediterranea” con Mico Corapi (voce e chitarra), Giovanni Squillacioti (percussioni); Totò Petitto (basso); Gabriele Trimboli (lira e voce); Oreste Forestieri (flauti); Domenico Celiberti (voce e chitarra battente).
In programma anche un incontro teorico dal titolo “La strina – suoni e parole”, curato da Armando Orlando, studioso di San Mango, che guiderà il pubblico alla scoperta del paesaggio sonoro del Reventino.