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Mosorrofa: Albero della Sicurezza dedicato a Fabrizio Nicolò

Domenica 15 dicembre la comunità di Mosorrofa si è stretta attorno all'Albero della sicurezza dedicato a Fabrizio Nicolò

di Sebastiano Plutino

Domenica 15 dicembre, in una serata molto piovosa, la comunità parrocchiale di Mosorrofa si è stretta attorno all’Albero della sicurezza dedicato a Fabrizio Nicolò, per lanciare un monito per la sicurezza sui luoghi di lavoro. La cerimonia molto partecipata si componeva di vari momenti alcuni rinviati a causa del temporale.

I banchetti di natale e la crespellata di solidarietà che avrebbero devoluto l’intero incasso a favore della Fondazione CHOPS costituita poco più di un anno e mezzo fa, nata con il principale scopo di promuovere, guidare e accelerare il percorso di ricerca medico-scientifica verso una cura per la sindrome CHOPS, malattia genetica ultra-rara, multi-organo e del neurosviluppo, sono stati rimandati a data da definire.

Si è svolta regolarmente la benedizione dei bambinelli da porre nei presepi. A seguire l’inaugurazione dell’Albero della sicurezza fortemente voluto dalla parrocchia San Demetrio e dal gruppo lavoratori dell’Azione Cattolica di Mosorrofa.

“È dedicato a Fabrizio, ha spiegato il presidente dell’Azione Cattolica Pasquale Andidero, uno di noi, uno che in queste occasioni c’è sempre stato ed anche oggi, ne sono certo, è qui con noi. L’albero della sicurezza non vuole essere solo un ricordo ma un monito perché non accada più. Mantenere viva l’attenzione sugli incidenti nell’ambito dello svolgimento del proprio lavoro è necessario per abbattere se non debellare totalmente questa piaga.

Una piaga che è in continuo aumento e tutte le iniziative che si possono fare per tenere alta l’attenzione sul problema devono essere utilizzate e implementate. È necessario che la prevenzione diventi patrimonio comune perché i datori di lavoro devono capire che risparmiare sui dispositivi di sicurezza ha il costo di tante vite umane e anche i lavoratori devono prendere coscienza ed essere meno tolleranti e disponibili a scendere a compromessi con la sicurezza pur di lavorare. Come dice Papa Francesco: questo “𝘈𝘤𝘤𝘢𝘥𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘪𝘮𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪 𝘰 𝘭𝘦𝘨𝘪𝘴𝘭𝘢𝘵𝘰𝘳𝘪, 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘴𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘪𝘤𝘶𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢, 𝘱𝘳𝘦𝘧𝘦𝘳𝘪𝘴𝘤𝘰𝘯𝘰 𝘭𝘢𝘷𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘤𝘪𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘤𝘰𝘯 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘱𝘦𝘳𝘢 𝘣𝘦𝘯𝘦𝘧𝘪𝘤𝘢” Ogni morte ci deve interrogare e spingere ad operare perché sia l’ultima. Se guardate bene molti dei caschi che compongono questo albero sono ancora con l’etichetta e altri mai usati. Questo non è casuale, è voluto per dire che i dispositivi di sicurezza vanno usati, non basta acquistarli e tenerli in inventario”, dichiara Pasquale Andidero.

È intervenuta poi, Lucia Bagalà, Segretaria diocesana della diocesi di Oppido-Palmi del Movimento Lavoratori di Azione Cattolica e componente dell’Equipe nazionale dello stesso. Ha portato i saluti del segretario nazionale e ha messo in evidenza l’attenzione che il Movimento pone sul tema sicurezza del lavoro tant’è che in molte parti d’Italia in questo periodo si sono svolte manifestazioni simili. 

Ha poi ricordato la figura di Fabrizio, lavoratore appassionato e coscienzioso, e rivolgendosi ai familiari presenti ha espresso tutto il suo affetto e vicinanza. Per la Fondazione ANMIL ha partecipato il Presidente Nazionale Costantino Francesco che ha tratteggiato lo spirito della fondazione. Ha spiegato le motivazioni dell’albero della sicurezza nato dall’idea dell’artista Francesco Sbalzoni e si è soffermato sulle tragiche statistiche che indicano una media di 3 morti al giorno sul lavoro più altre due al giorno per malattie professionali sottolineando che è triste pensare che, nonostante se ne parli con costanza e se ne tiene viva l’attenzione, sono in aumento. Hanno partecipato alla cerimonia anche Gaetano Corvo già presidente diocesano dell’Azione Cattolica della diocesi di Oppido-Palmi e l’assistente diocesano MLAC della stessa diocesi don Federico Arfuso.

Nella chiesa San Demetrio, gremita di persone, la liturgia di benedizione dell’Albero della sicurezza e, soprattutto, dei lavoratori e la preghiera di suffragio per le vittime per incidenti sul lavoro è stata officiata dal parroco sac. Domenico Labella. La Filarmonica San Demetrio, banda musicale di Mosorrofa, ha intonato l’inno di Mameli e la benedizione si è svolta in un clima di grande commozione, culminato in una processione verso l’albero accompagnati dalla cornamusa suonata da Carmelo Stillitano. Sotto una pioggia scrosciante, vera benedizione in questi periodi di siccità, davanti all’Albero della sicurezza, alla presenza della famiglia di Fabrizio, la cerimonia si è conclusa con l’aspersione durante la quale, intonato dal maestro Agostino Giordano, le note del Silenzio hanno reso più solenne e coinvolgente emotivamente l’evento. Le lacrime di molti dei presenti e i commenti nel contemplare l’Albero stavano a testimoniare il pensiero che accomunava tutti i partecipanti: sensibilizzare e operare perché questo non accada più.

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