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Giornata della Memoria: ecco le iniziative di Gennaio del Circolo Reggiosud

In occasione della ricorrenza del 27 Gennaio, il Circolo Reggiosud ha organizzato delle iniziative nel corso del mese. Tutti i dettagli

di Sebastiano Plutino

In vista della “Giornata della Memoria”, il circolo ReggioSud ha messo in campo una serie di iniziative per onorare e ricordare al meglio la ricorrenza del 27 Gennaio. 

E’ già in essere una rassegna di film da vedere e commentare dal titolo “Cinema & resistenza” in collaborazione con la sezione ANPI “Nilde Iotti” Il terzo appuntamento in programma  è per venerdì 17 ore 18, con il film “Bandite” (di cui alleghiamo locandina e presentazione) sul quale dialogheranno: Patrizia Gambardella ( Presidente ANPI “sez. iotti”) e Menita Crucitti (circolo Reggiosud) .
Il 27 Gennaio ore 18 ci sarà la visione ed il dibattito sul film  capolavoro “Kapò” di Gillo Pontecorvo.
A conclusione delle celebrazioni della giornata della memoria , Giorno 29 Gennaio ore 18.30 presentazione del libro “ Il sole è a quadri, però abbastanza grandi” la storia degli internati militari italiani di Giuseppe Cantarella. Moderatrice sarà Stefania Maimone.
“Ricordare per non dimenticare” è lo slogan che il Circolo ReggioSud ha adottato per queste iniziative.
Vi aspettiamo. Per ulteriori informazioni consultare la pagina facebook del circolo.
Presentazione film del 17 Gennaio ” BANDITE”.
Spesso la storiografia e il senso comune hanno lasciato alla memoria l’immagine delle partigiane come staffette che non imbracciavano armi, ma fungevano da contatto e da approvvigionamento, per quel loro spirito materno che le caratterizzava. Le due registe, partendo da questo dato, hanno cercato di dar voce alle donne che hanno combattuto nelle formazioni partigiane dal 1943 al ’45. Per farlo, hanno raccolto la testimonianza di sei donne che, in diversi gruppi e in diverse regioni, hanno scelto di mettere a rischio la propria vita per quella che è stata, prima che una ragione politica, una scelta per la conquista della libertà per tutti. Sei donne che non avevano ancora diritto al voto, e per conquistarlo hanno dato prova di una concreta parità, con i loro compagni combattenti che spesso erano i primi a diffidare delle loro capacità. A queste testimonianze si intervallano documenti che scorrono troppo veloci per essere letti, e gli interventi di tre storiche, che portano il loro contributo meta riflessivo e sociologico sul tema di genere nella Resistenza e nell’Italia fascista. Purtroppo, le protagoniste hanno parlato poco della loro storia personale, scegliendo di concentrarsi sui macro contesti, e di scivolare velocemente sulle azioni, quasi come fossero delle curiosità. Rimanendo in superficie, si corre il rischio di lasciare soddisfatto solo un pubblico che non è avvezzo al tema. Ma gli occhi s’illuminano quando si racconta di aver fatto saltare un ponte; quando il reggiseno si sgancia lasciando cadere la pistola nascosta; quando la fortuna permette di sfuggire ad uno stupro; quando si ricorda la differenza di uccidere con cuore di donna. Il pubblico eterogeneo, secondo gli organizzatori un centinaio, dimostra come il tema Resistenza e donne sia d’interesse, e meriti uno spazio, affinché le Bandite non vengano bandite.

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