Fringe benefit esclusi dal reddito imponibile dei lavoratori
La legge di bilancio 2025 stabilisce che, per il triennio 2025-2027, alcune somme e beni concessi ai lavoratori dipendenti non concorreranno a formare il reddito imponibile.
La norma si inserisce in un più ampio quadro di agevolazioni fiscali destinate a supportare i lavoratori dipendenti e le loro famiglie, tenendo conto dell’aumento del costo della vita e delle difficoltà economiche legate all’inflazione. L’obiettivo principale è fornire un aiuto concreto alle famiglie attraverso misure di welfare aziendale che incentivino il sostegno ai dipendenti senza gravare eccessivamente sulla tassazione.
In particolare, fino a un limite di 1.000 euro, saranno esenti dal reddito, il valore di beni e servizi forniti ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento di utenze domestiche (acqua, energia elettrica e gas naturale), spese di locazione dell’abitazione principale, interessi sul mutuo dell’abitazione principale.
Tale limite è innalzato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli fiscalmente a carico, inclusi i figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, nonché i figli adottivi, affiliati o affidati. Si considerano fiscalmente a carico i figli il cui reddito complessivo non superi i 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.
Per i figli fino a 24 anni, il limite di reddito è elevato a 4.000 euro. I datori di lavoro sono tenuti a dare attuazione alla norma, previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie (RSU), laddove presenti. Il limite di 2.000 euro per i lavoratori con figli si applica solo se il dipendente dichiara al datore di lavoro di averne diritto, fornendo il codice fiscale dei figli. Dal punto di vista operativo, i datori di lavoro dovranno predisporre meccanismi interni per garantire il rispetto della normativa, assicurandosi che i benefici siano attribuiti correttamente e in conformità con le dichiarazioni dei dipendenti.
Sarà necessario in particolare implementare procedure di raccolta e verifica delle dichiarazioni dei dipendenti aventi diritto, predisporre strumenti di monitoraggio per evitare il superamento dei limiti di esenzione fiscale, fornire informazioni chiare ai dipendenti sui requisiti per l’accesso ai benefici previsti dalla norma ed effettuare le comunicazioni sindacali laddove necessario. Per i lavoratori, questa misura si traduce in un sostegno economico diretto. Le aziende, dal canto loro, possono beneficiare di un maggiore coinvolgimento e soddisfazione dei dipendenti.
Info dai Consulenti del lavoro.