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Reggio: il Prof Arillotta interviene in merito all’intitolazione del Museo del Mare

Lettera aperta del Prof Arillotta al Sindaco Falcomatà e all’architetto Innocenti, Project Director dello studio Zaha Hadid

di Sebastiano Plutino

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta del Presidente Associazione Amici del Museo, Prof, Framcesco Arillotta, al Sindaco di Reggio Calabria, avv. Giuseppe Falcomatà e all’architetto Filippo Innocenti, Project Director dello studio Zaha Hadid, in merito all’intitolazione del Museo del Mare.

“Egregi signori,

lo scorso 22 febbraio per Reggio Calabria è cominciata la vicenda che porterà alla realizzazione del magnifico edificio museale progettato dalla compianta archistar Zaha Hadid.

È un percorso che noi ci auguriamo breve e che porterà Reggio Calabria a confermare e ad accrescere la sua collocazione nel circuito internazionale dei grandi musei, accanto al suo Museo Archeologico Nazionale.

Siamo tutti d’accordo sul fatto che ciò significherà per la nostra città un nuovo corso di storia sociale e di profondi cambiamenti culturali ed economici.

L’argomento che mi ha lasciato molto perplesso, e che mi spinge a scrivere questa lettera, è la suggerita denominazione dell’istituzione che si va a realizzare. L’espressione “Centro delle culture del Mediterraneo” mi lascia poco convinto: io ritengo che una struttura museale debba testimoniare e presentare la realtà del territorio sul quale essa insiste.

Parlare di Reggio Calabria come “Centro delle culture del Mediterraneo” mi sembra una impostazione molto forzata. Reggio Calabria ha conosciuto la cultura greca nell’VIII secolo a.C. e da qui è sorta la sua cultura magnogreca con, fra i tanti, Ibico, Klearchos, Pitagora. Altro legame è stato quello con la cultura bizantina, che a Reggio ha lasciato testimonianze profonde.

Sempre dal Mediterraneo è arrivata, in periodo rinascimentale, la cultura spagnola; la cultura araba ha lasciato solo toponimi, cognomi e tecniche agricole.

Ma tutto questo è avvenuto in tempi ormai lontani. Oggi Reggio Calabria vive una esaltante modernità, è sempre una delle città più importanti del Mezzogiorno d’Italia e si vuole proiettare in un futuro sempre più rispondente alle sue potenzialità.

Ecco perché la meravigliosa idea di Zaha Hadid sarebbe più rispondente chiamarla “Museo dello Stretto”: altre denominazioni, cui si è fatto cenno nel corso della cerimonia dell’inizio dei lavori, non trovano una fondata relazione con l’odierna realtà di questo territorio.

Va detto, poi, che di Musei del Mediterraneo (o delle civiltà del Mediterraneo) ce ne sono già diversi quali quelli di Roma, Napoli, Livorno e, persino, uno nella nordica Stoccolma!

Invece la denominazione “dello Stretto” proclamerebbe da subito la sua eccezionale singolarità: le correnti, la morfologia, i pesci spada e i pesci abissali e l’ulteriore variatissima fauna; la storia archeologica, la storia navale, ancora testimoniata dai tanti relitti di ogni età come, tra gli altri, il galeone spagnolo che giace davanti Cannitello; il miracoloso  attraversamento dello Stratto da parte di San Francesco da Paola.  Per non parlare delle innumerevoli testimonianze artistiche che riproducono lo Stretto   nei suoi magnifici panorami.

Sarebbe assurdo mostrare a visitatori giapponesi, canadesi, australiani, la casbah di Algeri o le piramidi di Egitto, le grotte anatoliche, Pallade Athena e il porto di Marsiglia: più corretto, quindi, e più coerente, mi sembra che l’erigenda struttura prenda il nome di “Museo dello Stretto”.

Nell’augurio che queste semplici indicazioni possano essere di contributo alla discussione in corso  si chiede, in virtù dei quasi settant’anni di attività culturale che l’Associazione Amici del Museo  svolge a tutela e promozione del patrimonio archeologico calabrese ,  che essa venga invitata a partecipare alla definizione dell’indirizzo che si intende dare all’erigendo edificio museale.

Distinti saluti

Francesco Arillotta, scrive il presidente dell’Associazione “Amici del Museo”

 

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