Venerdì, a Reggio, tre giovani sono stati arrestati con l’accusa di aver tentato di introdurre con un drone telefoni cellulari, schede telefoniche e droga all’interno del carcere di Arghillà, utilizzando droni.
Gli arrestati sono stati fermati dalla polizia penitenziaria durante l’operazione che, tramite una nota, denuncia l’accaduto.
In particolare, un Ispettore e un sovrintendente del reparto della Penitenziaria, allertati da un agente che aveva visto il drone avvicinarsi verso i padiglioni del carcere, hanno individuato un mezzo con all’interno 3 soggetti intenti a controllare il drone sopra l’istituto penitenziario
Gli agenti hanno fermato l’auto e sequestrato quattro telefoni cellulari destinati ai detenuti.
“il problema dell’introduzione di telefoni in carcere è da tempo noto e conosciamo bene la sua portata che, al giorno d’oggi è davvero significativa e continua a crescere giorno dopo giorno. Ci preoccupa non solo il loro utilizzo per scopi illeciti all’esterno del carcere, come più volte riscontrato nelle attività di indagine che vengono svolte quotidianamente nei penitenziari e sul territorio nazionale, ma anche il vero e proprio commercio che è presente all’interno delle mura dove uno smartphone ceduto tra detenuti moltiplica vertiginosamente il proprio valore, diventando fonte di ingenti guadagni illeciti per chi riesce a gestirne il commercio. Anche quest’ultimo evento evidenzia il segretario Calzone evidenzia che “conferma tutte le ipotesi investigative circa l’ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni, fenomeno questo favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la polizia penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza. Calzone spera che venga introdotto un corso di organizzazione territoriale “un nucleo di poliziotti penitenziari specializzati ed esperti nell’utilizzo e nella gestione dei droni sia in ottica preventiva che dissuasiva dei fenomeni di violazione degli spazi penitenziari o di introduzione di materiale illecito di qualsiasi natura”, dichiara il Segretario Sinappe, Calzone.