“Abbiamo atteso qualche giorno nella speranza, dimostratami vana, che Falcomatà e compagni si determinassero sull’applicazione del Codice Etico, approvato in Consiglio comunale, e che il consigliere Quartuccio potesse riflettere sulla sua posizione dimettendosi e dimostrando quindi che il predetto Codice non era soltanto l’ennesimo inganno perpetrato ai danni di Reggio e dei Reggini”, dichiara Saverio Laganà, esponente di Fratelli d’Italia, a seguito delle mancate dimissioni del Consigliere comunale Filippo Quartuccio che ha patteggiato la pena di otto mesi e sette giorni di carcere, in quanto in qualità di consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria e pubblico ufficiale autenticatore, alle elezioni amministrative di Calanna, ha falsificato dichiarazioni di accettazione delle candidature nella lista “Liberi di ricominciare – Guarna Sindaco”, alterando alcune firme.
“Per gli smemorati del PD che siedono in consiglio comunale, ricordiamo che il Codice Etico voluto, approvato e esposto pubblicamente dagli stessi quale simbolo di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa nei confronti della Città, prevede che l’’adesione a questo documento vincoli le scelte del Consiglio Comunale al pari di qualsiasi altra delibera ed il mancato rispetto di tale vincolo comporta delle conseguenze amministrative chiare. Il codice etico, infatti, impone,l già in caso di condanna in primo grado, che l’amministratore coinvolto presenti immediatamente le sue dimissioni. Un questo caso – continua Laganà – non solo il consigliere Quartuccio non si è dimesso, nonostante sia stato condannato, visto il patteggiamento, ma la città viene ulteriormente oltraggiata dal silenzio, dal delirio di onnipotenza e dal senso di impunità del primo cittadino che su questa vergognosa vicenda non ha inteso prendere alcuna posizione e, men che meno, i dovuti provvedimenti. Per la verità, in un primo momento avevamo pensato che il consigliere Quartuccio fosse stato “folgorato sulla via di Damasco” e giunto a più miti consigli avesse scelto di dimettersi, se non dal Consiglio, almeno dalle cariche con obblighi di responsabilità e di rappresentanza, che espongono a pubblico ludibrio, nazionale, non solo l’amministrazione ma tutta la Città. Un primo passo verso la redenzione Quartuccio lo aveva fatto il giorno dopo, rispetto al mio comunicato, con le dimissioni da Presidente dalla Commissione Comunale. Purtroppo, a queste non hanno fatto seguito però quelle da Delegato alla Cultura per la Città Metropolitana. Quindi alla luce di quanto accaduto – conclude il dott. Saverio Laganà – ribadiamo ancora una volta, con forza, la necessità delle dimissioni da parte del Quartuccio e/o la revoca da parte del Sindaco di tale Delega perché confligge con il Codice Etico, e perché politicamente mediaticamente poco opportuna in vista della imminente decisione romana inerente la candidatura di Reggio Calabria a Capitale della Cultura Italiana del 2027. Le dimissioni di Quartuccio sarebbero l’unico viatico in grado di ridare onorabilità a questa candidatura, poiché presentata da un amministrazione non coerente e scarsamente credibile.”