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Museo del Mare: il Consiglio di Stato mette la parola “fine” alla vertenza: il Museo prenderà il posto del cantiere navale

Arriva la sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato due dei ricorsi presentati dal cantiere nautico

di Sebastiano Plutino

Il Consiglio di Stato con una sentenza ha sancito la fine della vertenza giudiziaria che teneva in ansia i lavoratori della R-Marine Group. Nel frattempo sono partite le opere di bonifica bellica nelle nuove aree assegnate in concessione per l’inizio dei lavori del Museo del Mare e il Tar ha rigettato due dei ricorsi presentati dal cantiere nautico che insiste nell’area, oggi arriva la sentenza che chiude definitivamente la questione.

«Tale ricorso per motivi aggiunti deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. Come documentato in atti e come confermato dai difensori delle parti presenti in udienza, l’area oggetto della concessione non risulta essere stata sgomberata e né ormai lo sarà prima del 31 marzo 2025, tanto che i lavori previsti per la realizzazione della progettualità riferita alla riqualificazione del Waterfront portuale su detta porzione del contesto territoriale non sono stati avviati, essendo, peraltro, prossima la scadenza della concessione, cioè 31 marzo 2025)», scrive il Consiglio.

Per lo stesso organo giudiziario emerge come «le parti non sono addivenute ad un accordo, nonostante le iniziative assunte dall’amministrazione comunale a tal fine. Un obbligo per l’amministrazione comunale di procedere all’individuazione di un’area alternativa nella quale ricollocare l’attività della società appellata poteva sussistere nel caso in cui si fosse proceduto allo sgombero dell’area prima della naturale scadenza della concessione».

Ne consegue che non ci sarà nessuno sgombero o ricollocazione.

Si sono espressi in questo modo i magistrati che inerente alla concessione hanno evidenziato comeil provvedimento di revoca si inserisce nell’ambito di una più ampia e complessa attività finalizzata alla esecuzione delle opere di qualificazione di un contesto strategico e non può, per quanto esposto, ritenersi né illogico né immotivato, ponendo a proprio fondamento esigenze che in precedenza non hanno potuto trovare soddisfacimento e la cui realizzazione è stata resa praticabile in virtù delle opportunità offerte dai disposti e sopravenuti finanziamenti.”

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