Il Club di Territorio del Touring Club Italiano di Reggio Calabria, avendo appreso del progetto Edisoproposto da Edison S.p.A., che dovrebbe occupare una consistente fascia di territorio litoraneo e collinare di particolare valenza ambientale e potenzialità turistica nei comuni di Scilla e Bagnara Calabra, intende esprimere la propria forte contrarietà alla realizzazione dell’opera.
Il mega impianto proposto è di tipo sperimentale e prevede il prelievo di acqua marina nei pressi del centro costiero di Scilla (RC) sul Mar Tirreno con un bacino di accumulo situato a cinque chilometri in località “Pian della Melia” (630 s.l.m.) collegato tramite condotte interne da realizzare scavando le pareti rocciose e conseguente produzione di energia mediante ricaduta di acque (calde) in mare.
Atteso che la nostra regione non necessita, allo stato, di ulteriore produzione di elettricità, ci sembra assurdo impegnare un territorio tanto fragile (presenza di frane e dissesti) quanto pregevole (sistemi costieri, versanti, ambiti collinari, ecosistemi di pregio) per un progetto che é stato probabilmente pensato soprattutto per sfruttare le facilitazioni finanziarie per una (presunta?) innovazione energetica , a tutto dispetto delle caratteristiche e delle potenzialità del contesto ecologico interessato. Il progetto non regge a qualsivoglia valutazione di utilità per il territorio interessato, anzi va ad impattarne negativamente le potenzialità turistico culturali.
L’impianto proposto sarebbe localizzato nella zona costiera di Scilla, al cui ambito l’area di “Favazzina” appartiene, e che è caratterizzata da una forte componente naturalistica, residenziale e turistica, e nello stesso tempo fragile ed inadatto ad interventi così invasivi sia in superficie che nel sottosuolo e nei fondali marini. vincolando il progetto alla piena compatibilità con la legislazione in materia di pianificazione territoriale. La zona in cui è prevista l’installazione dell’impianto è classificata come area protetta, come testimonia la rete di zone afferenti alla Rete europea Natura 2000, individuata ai sensi della direttiva 92/43/CEE «Habitat» e della direttiva 2009/147/CEE «Uccelli». In particolare, vengono ricomprese la ZSC (Zona Speciale di Conservazione) IT9350158 “Costa Viola e Monte S. Elia”, la ZSC IT9350173 “Fondali di Scilla”, e la ZPS (Zona di Protezione Speciale) IT9350300 “Costa Viola”.
La rilevanza della ZSC IT9350158 “Costa Viola e Monte S.Elia” è legata al presupposto della biodiversità, includendo specie botaniche rare o minacciate, tra cui particolarmente significativa è la presenza di Dianthus rupicola, specie di interesse comunitario, e faunistiche, sia marine che terrestri, oltre alla sua funzione ecologica come corridoio naturale. Costituisce infatti un importante area di transito della ornitofauna migratoria da e verso lo stretto di Messina, ed è caratterizzato da comunità vegetali tipiche delle rupi costiere influenzate dall’acqua marina, inquadrate nell’habitat di interesse comunitario. Lungo i tratti scoscesi sono presenti aree interessate in passato dalle colture della vite, che con i suoi terrazzamenti definisce un paesaggio tipico e caratterizzante.
La ZSC IT9350173 “Fondali di Scilla” è caratterizzata dalla presenza di habitat subacquei di elevato valore ecologico, come praterie di posidonia. Da studi recenti si evince che in quest’area la “posidonia oceanica” è presente unicamente su roccia e frammista ad affioramenti rocciosi. Le praterie di posidonia e i fondali rocciosi sono cruciali per la biodiversità marina, poiché forniscono habitat essenziali per numerose specie di pesci e invertebrati, svolgendo un ruolo importante nella stabilizzazione dei sedimenti e nell’ossigenazione delle acque.
La ZPS IT9350300 “Costa Viola” è descritta da una varietà di habitat naturali, tra cui zone costiere, scogliere, spiagge, macchia mediterranea considerati cruciali per la sopravvivenza di diverse specie di uccelli, sia migratori che stanziali, alcune delle quali vulnerabili o minacciate. L’area è di grande valore ecologico e paesaggistico, oltre ad essere un importante sito di sosta e nidificazione per i volatili, che la utilizzano per alimentarsi e riposarsi durante le migrazioni.
Tutte queste caratteristiche conferiscono al territorio in questione una grande potenzialità turistico culturale ed escursionistica secondo quello che la nostra fondazione propugna come “turismo per tutti ma non tutti assieme”
Senza dilungarsi nelle considerazioni tecniche di forte criticità che sono state espresse con chiarezza da svariati autorevoli studiosi (Alberto Ziparo, Giovanni Salerno, Giuseppe Romeo, Gianni Mento, Piero Polimeni, Domenico Marino) bisogna chiarire espressamente al pubblico che si propone di risucchiare acqua dal mare per portarla a seicento metri d’altezza, con il rumore e le vibrazioni che ciò comporta, e l’alterazione dei fondali, perforare la fragile costiera di Favazzina e realizzare un invaso di acqua salata a seicento metri d’altezza (!) con la relativa cementificazione e con le evidenti alterazioni ambientali che ciò comporta anche in quell’area.
Ed infine, si propone di riversare, alla bisogna, (ma di chi?) acqua calda nelle fresche acque di quel meraviglioso sito. Tutto ciò non ci appare ragionevole
Non sarebbe meglio concentrarsi sulla tutela idrogeologica dei nostri territori e pensare piuttosto a risparmiare energia?
Alla luce delle suesposte considerazioni e tenuto conto che la mission del T.C.I. è quella di “prendersi cura dell’Italia come bene comune perché sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente, contribuendo a produrre conoscenza, a tutelare e valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico-produttive dei territori … “, esprimiamo la più viva contrarietà alla realizzazione del progetto della società EDISON “Favazzina: Impianto di accumulo idro elettrico mediante pompaggio ad alta flessibilità”, dichiarando la nostra disponibilità al dialogo con le altre associazioni che condivideranno la nostra valutazione.
Per concludere e rimanendo nel tema, che fine ha fatto il progetto idroelettrico relativo alla diga sul Menta?