Questa mattina, a Taurianova, alle ore 10:00, si è svolta la cerimonia commemorativa per il 48° anniversario dell’omicidio dell’Appuntato Stefano CONDELLO e del Carabiniere Vincenzo CARUSO, caduti eroicamente nell’adempimento del loro dovere.
L’Arma dei Carabinieri ha voluto rendere omaggio alla memoria di questi valorosi servitori dello Stato, riaffermando il loro sacrificio come esempio indelebile di dedizione e coraggio. Il loro impegno continua a ispirare ogni Carabiniere, specialmente in un periodo in cui il servizio alla comunità è più che mai essenziale per la tutela della sicurezza e della legalità.
Alla cerimonia hanno preso parte il Comandante della Legione Carabinieri “Calabria”, Gen.B. Riccardo Sciuto, le più alte autorità militari e civili, i vertici della Magistratura, rappresentanze dell’Arma territoriale e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, oltre ai rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Il tributo è iniziato con un momento di raccoglimento presso il monumento eretto a Taurianova, nella piazza dedicata ai Carabinieri Medaglie d’Oro al Valor Militare, Appuntato Condello e Carabiniere Caruso, vittime della strage di Razzà dell’aprile 1977. Un luogo simbolo di memoria e riconoscenza per il loro sacrificio.
A seguire, presso la “Chiesa Matrice” della città, è stata celebrata la Santa Messa dal Cappellano Militare Don Aldo Ripepi, un momento solenne di preghiera e riflessione. La cerimonia si è conclusa con la deposizione di un cuscino di fiori presso il cippo eretto sul luogo dell’eccidio, un omaggio reso dai militari della Stazione Carabinieri di Taurianova, con il sostegno dell’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Taurianova.
Questo momento commemorativo ribadisce con forza l’impegno dell’Arma nel custodire la memoria dei suoi caduti e nel portare avanti con determinazione la lotta alla criminalità organizzata.
Il sacrificio dell’Appuntato Condello e del Carabiniere Caruso assume un’importanza storica poiché furono protagonisti nell’interruzione di un cruciale summit di ‘ndrangheta, contribuendo a svelare e contrastare le trame criminali che opprimevano il territorio. A testimonianza del valore del loro operato, qualche mese fa il Gen.C.A. Salvatore Luongo, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri ha voluto personalmente rendere omaggio ai due militari a Taurianova, a pochi giorni dal suo insediamento, riaffermando il significato profondo del loro sacrificio per le generazioni future e per l’intera comunità.
Rievocazione dei fatti storici
Il 1° aprile 1977, alle 13.00 circa, l’Appuntato Stefano CONDELLO, ed i Carabinieri Vincenzo CARUSO e Pasquale GIACOPPO, iniziarono il loro turno quotidiano di lavoro. All’epoca i tre militari erano in servizio all’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Taurianova.
Una volta usciti dalla caserma, i tre militari percorrendo la Statale 101-bis in direzione di contrada Razzà di Taurianova notavano quattro autovetture ed una vespa parcheggiate sul lato della strada nei pressi della masseria di un pericoloso pregiudicato.
Il Carabiniere CARUSO riconobbe in una della auto l’appartenenza ad un noto pregiudicato della zona, il quale, alla luce di alcune notizie acquisite dall’Appuntato CONDELLO, era noto anche per aver favorito dei latitanti.
L’Appuntato CONDELLO ed il Carabiniere CARUSO decisero così di lasciare il Carabiniere Pasquale GIACOPPO a presidio del mezzo di servizio e si incamminarono sulla mulattiera in direzione della masseria.
Una volta giunti sul posto, si resero conto che due noti pregiudicati tra tutti quelli presenti erano armati di pistole. Ne nacque così una colluttazione, durante la quale l’Appuntato CONDELLO ed il Carabiniere CARUSO riuscirono a disarmare i malviventi, pur essendo comunque investiti da una pioggia di colpi di lupara e di pistola esplosi in loro direzione dagli altri pregiudicati presenti.
L’Appuntato CONDELLO rispose al fuoco ma venne ferito alle spalle. Il Carabiniere CARUSO lo raggiunse e riuscì a colpire gli aggressori del commilitone, ferendoli mortalmente. Ma al sopraggiungere di altri malviventi, anche il Carabiniere CARUSO finì per soccombere sotto gli incessanti colpi d’arma da fuoco.
Il Carabiniere Pasquale GIACOPPO, che nel frattempo aveva udito gli spari, decise di avvicinarsi ai colleghi, imbattendosi subito in tre individui armati di fucile: con loro ingaggiò un altro scontro a fuoco, per fortuna senza conseguenze per la propria incolumità, determinando la fuga dei malviventi.
Giunto sul posto e trovando i due commilitoni stesi a terra esanimi, il militare tornò immediatamente all’autovettura di servizio per dare l’allarme, ma il collegamento radio non funzionò e si vide così costretto a far rientro in caserma per chiedere aiuto.
Le indagini fecero piena luce sull’eroico comportamento dell’Appuntato CONDELLO e del Carabiniere CARUSO: quel giorno i Carabinieri avevano sorpreso in quella casa colonica ben undici mafiosi, che stavano tenendo una riunione di ‘ndrangheta. Si trattava di esponenti delle più potenti famiglie della Piana di Gioia Tauro, che si stavano confrontando per gestire i rispettivi spazi di potere e spartirsi appalti e tangenti.