Il 67° Giro ciclistico della Città Metropolitana di Reggio Calabria segna la prima vittoria tra i professionisti di Luca Colnaghi della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè che, sul traguardo del lungomare monumentale “Italo Falcomatà”, ha staccato Davide Bais della Polti VisitMalta e Lorenzo Finn della Nazionale Italiana.
La gara, che ha preso il via da Bova Marina e si è conclusa sul Lungomare, si è sviluppata su un percorso di 183,3 chilometri con circa 1.800 metri di dislivello. Alla partenza si sono presentati 95 corridori in rappresentanza di 14 squadre, inclusa la Nazionale Italiana guidata dal nuovo commissario tecnico Marco Villa, alla sua prima uscita ufficiale nel nuovo ruolo. Tra i partecipanti di spicco, il campione olimpico Elia Viviani, già vincitore a Reggio Calabria nel 2012, e giovani promesse come Lorenzo Mark Finn, campione del mondo Juniores nel 2024.
All’arrivo dei corridori, tra una folla festante di cittadini e appassionati, il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, si è detto «entusiasta per la buona riuscita di un evento vissuto con grande orgoglio ed emozione».
«Da giorni – ha ricordato – la Città Metropolitana si è vestita a festa per farsi trovare pronta ad un appuntamento atteso con trepidazione ed entusiasmo. Sin dalla partenza, a Bova insieme a sindaco Andrea Zirilli, si sono subito avvertiti il calore e la passione che circondano questo importante giro ciclistico. Il paese ha risposto con gioia e lo stesso è accaduto in ognuno dei 30 borghi attraversati dai 183 chilometri di corsa».
Per Giovanni Latella, consigliere metropolitano delegato allo Sport, il ritorno del Giro metropolitano «conferma l’unicità, lo spessore e l’altissimo livello della sola gara professionistica ormai rimasta nel Mezzogiorno». «E’ stata una bellissima emozione», ha commentato ripercorrendo tutte le tappe toccate dai ciclisti nel tragitto che ha percorso i borghi più suggestivi della jonica, della tirrenica e dell’Aspromonte. «In ogni paese – ha affermato Latella – la partecipazione è stata massiccia con tifosi, sportivi e curiosi intenti a vedere le gesta di chi, come Moser, Sarti, Coppi o Adorni hanno fatto in passato, oggi vuole contribuire a scrivere la storia del Giro della Città Metropolitana».

