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Lamezia Terme: Il Comitato “Difendiamo la Costituzione” si mobilita per il referendum dell’8 e 9 giugno

Il Comitato “Difendiamo la Costituzione” si è riunito lo scorso 16 aprile al Chiostro di San Domenico, in vista della consultazione

di Sebastiano Plutino

Il Comitato “Difendiamo la Costituzione” di Lamezia Terme si è riunito lo scorso 16 aprile al Chiostro di San Domenico, insieme alla CGIL, per avviare la campagna informativa in vista della consultazione referendaria dell’8 e 9 giugno. In quella data, i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti fondamentali che riguardano il mondo del lavoro, la lotta al precariato, la sicurezza sui luoghi di lavoro e l’accesso alla cittadinanza.

«È fondamentale – ha sottolineato il Comitato – che ci sia una partecipazione popolare consapevole e determinata, per difendere i diritti dei lavoratori e promuovere un’Italia più giusta e inclusiva». Il silenzio del servizio pubblico e di gran parte dell’informazione tradizionale, rilevano i promotori, non fa che aumentare l’urgenza di informare i cittadini in modo chiaro e diretto.

Nell’ambito dell’iniziativa è stato anche costituito il Comitato elettorale referendario comunale di Lamezia.

Ecco in sintesi i 5 quesiti referendari:

1. Licenziamenti e tutele crescenti (Jobs Act)

Si chiede l’abrogazione delle norme che, nelle imprese con oltre 15 dipendenti, impediscono il reintegro nel posto di lavoro per i lavoratori assunti dopo il 7 marzo 2015, anche in caso di licenziamento riconosciuto illegittimo dal giudice.

2. Licenziamenti nelle piccole imprese

Il quesito mira ad abolire il tetto massimo di 6 mensilità di risarcimento per i lavoratori licenziati ingiustamente nelle imprese con meno di 16 dipendenti. Un limite che, oggi, penalizza circa 3 milioni e 700mila lavoratori.

3. Contratti a termine e precariato

Si propone l’abrogazione della norma che consente l’utilizzo di contratti a termine fino a 12 mesi senza causale, al fine di ridurre il ricorso al lavoro precario e favorire rapporti di lavoro stabili e dignitosi.

4. Sicurezza sul lavoro e responsabilità negli appalti

Si punta a modificare la normativa che esclude la responsabilità delle imprese appaltanti in caso di infortuni sul lavoro, anche gravi, quando a operare è un appaltatore non in regola con le norme di sicurezza.

5. Cittadinanza

Il quesito propone di dimezzare da 10 a 5 anni il requisito di residenza legale continuativa in Italia per richiedere la cittadinanza. Non vengono toccati gli altri criteri previsti dalla legge (lingua, reddito, condotta penale), ma si vuole facilitare il percorso per circa 2,5 milioni di persone nate o cresciute in Italia, avvicinando il nostro ordinamento a quello dei principali Paesi europei.

Il Comitato ha ribadito l’importanza di una mobilitazione collettiva e trasversale per far conoscere i contenuti del referendum e rafforzare il legame tra cittadinanza, diritti sociali e partecipazione democratica.

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