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Il Consigliere Ripepi, presidente della IX Commissione, interviene a margine della riunione odierna

“Dal Sindaco solo parole: i fatti li stiamo accertando noi.”

di N L

“Nuovi dubbi sul caso delle scuole e degli uffici comunali inagibili: l’unica certezza è che da Falcomatà arrivano soltanto parole scollate dalla realtà dei fatti!” – ha dichiarato così il Presidente Massimo Ripepi a margine dell’odierna seduta della Commissione Controllo e Garanzia – “Abbiamo audito, infatti, l’Avv. Fedora Squillaci, dirigente dell’Avvocatura Civica del Comune, che si è trovata visibilmente in difficoltà nel giustificare alcune delle dichiarazioni rilasciate dal Sindaco a seguito della pubblicazione dell’importante nota inviata dall’Ing. Francesco Minutolo, in qualità di dirigente e datore di lavoro dell’Ente, con cui è stata richiesta la chiusura di ben 24 immobili di proprietà comunale”.

“Rispondendo alle domande poste dai componenti della Commissione, l’Avv. Squillaci ha chiarito che nella Pubblica Amministrazione non esistono documenti ‘segreti’, piuttosto ed eventualmente solo ‘atti riservati’, che comunque restano sottoposti al principio di pubblicità.” – ha spiegato Ripepi – “Per quanto riguarda invece l’eventuale ipotesi di procurato allarme sollevata dal Sindaco, la dirigente ha puntualizzato che questa è da intendersi esclusivamente riferita ad alcuni articoli di stampa che riportavano elenchi di immobili non coincidenti con quelli effettivamente indicati nella nota del dirigente Minutolo. Resta tuttavia incomprensibile e inaccettabile l’atteggiamento del Sindaco Falcomatà, il quale invece di diffondere un comunicato chiarificatore sugli immobili inagibili, ha preferito attaccare la stampa libera, accusandola e minacciando denunce per procurato allarme. Un comportamento grave e irrispettoso della libertà di informazione!”.

“Durante la discussione, grazie all’intervento della Consigliera Angela Marcianò, è emerso ancora una volta un dato inquietante: sin dal 2017, l’allora dirigente e datore di lavoro, Ing. Romano, aveva inviato numerose PEC al Sindaco per sollecitare lo stanziamento, in sede di bilancio, delle risorse necessarie per eseguire lavori finalizzati alla sicurezza e all’agibilità degli immobili comunali. Otto anni di silenzi e di promesse mai mantenute e le dimissioni di diversi datori di lavoro del Comune.” – ha proseguito Massimo Ripepi – “Alla luce di ciò il quesito posto è stato: esistono profili di responsabilità penale per il Sindaco che in tutti questi anni non ha mai trovato le somme per intervenire? E per i dirigenti, considerato che nella nota del datore di lavoro si invita la Società Castore ad adottare segnaletica, barriere e misure temporanee di sicurezza, sotto il coordinamento dei dirigenti responsabili della tutela, della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro?”

“L’Avv. Squillace ha risposto di non potersi esprimersi sulle eventuali responsabilità penali del Sindaco. Per quanto riguarda invece i dirigenti destinatari della missiva, ha chiarito che potranno ritenersi responsabili soltanto nel caso in cui non eseguano gli interventi concordati nell’ultima riunione dirigenziale promossa dal primo cittadino.” – ha proseguito il Presidente Ripepi che infine ha espresso soddisfazione per la pubblicazione della missiva del Dirigente Minutolo, definendola un atto di trasparenza fondamentale che ha costretto, finalmente, il Sindaco ad attivarsi dopo 11 anni per reperire le risorse necessarie all’adeguamento degli immobili.

“Ovviamente,”– ha concluso Ripepi – “noi non ci fidiamo delle parole di Falcomatà: vigileremo con rigore affinché gli interventi annunciati vengano realmente eseguiti. Nonostante le dichiarazioni dell’Avv. Squillaci, molto ponderate, misurate e studiate per non contraddire Falcomatà, oggi in Commissione sono emersi i contorni di una verità che il Sindaco e la sua squadra di propaganda hanno tentato invano di nascondere.”

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