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Mendicino: Simone Zanchini in concerto il 1° maggio al Teatro Comunale

L’evento rientra nella rassegna teatrale “Sguardi a Sud” e si svolgerà giovedì 1° maggio, ore 20.30, al Teatro Comunale

di Sebastiano Plutino

La musica come viaggio, la fisarmonica come passaporto per mondi sonori inesplorati. Giovedì 1° maggio, ore 20.30, il Teatro Comunale di Mendicino diventerà crocevia di emozioni e improvvisazioni. A guidare il pubblico in questa avventura sensoriale sarà Simone Zanchini, uno dei fisarmonicisti più audaci e visionari della scena internazionale. Un artista che trasforma ogni esibizione in un’esperienza immersiva, viscerale, unica. Un concerto che non si ascolta soltanto, ma che si vive in ogni sua sfumatura.

L’evento rientra nella rassegna di teatro contemporaneo “Sguardi a Sud” – giunta alla sua settima edizione, promossa dalla compagnia Porta Cenere con il patrocinio del Comune di Mendicino e il sostegno della Fondazione Carical. Un festival che continua a distinguersi per la qualità delle sue proposte, dove arte e sperimentazione trovano spazio per dialogare con il pubblico in modo diretto e profondo.

Artista instancabile, Simone Zanchini ha all’attivo oltre 20 dischi, tournée internazionali e collaborazioni con nomi come Paolo Fresu, John Patitucci, Adam Nussbaum, Gabriele Mirabassi e i Solisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Da anni in prima linea nella ricerca di nuovi linguaggi musicali, il celebre fisarmonicista porterà sul palco di Mendicino il concerto “Solo” che dissolve ogni barriera e sovverte ogni definizione. La sua musica è un incontro esplosivo di jazz, classica, elettronica, improvvisazione e accenni popolari, tutti intrecciati in una narrazione sonora che affascina e sorprende. Sotto le sue mani, la fisarmonica si trasforma, abbandonando le convenzioni e diventando una voce libera e inquieta, capace di sussurrare con delicatezza o di esplodere in un impeto travolgente.

Il concerto – circa settanta minuti senza interruzioni – sarà un flusso ininterrotto di suggestioni sonore. Brani originali si alternano a riletture audaci di autori come Gershwin, Ellington, Parker e Piazzolla, intervallati da istanti di improvvisazione pura che conferiscono a ogni performance un carattere unico e irripetibile.

«Sono sempre stato convinto che certi ronzii sonori che albergano nel nostro cervello sono solo nostri, trasmettibili solo attraverso le emozioni dell’improvvisazione e percepibili soltanto se si è armati di una buona “disponibilità» – così Simone Zanchini racconta la sua visione della musica. Parole che spiegano, più di qualsiasi definizione, cosa aspettarsi dal concerto del 1° maggio: un dialogo sincero tra artista e pubblico, senza barriere né copioni. Un atto di presenza totale, dove ogni suono nasce nel momento, senza possibilità di replica.

In un tempo in cui tutto sembra dover rientrare in schemi rigidi e riconoscibili, l’arte di Zanchini arriva come un atto liberatorio. Il suo concerto è un invito ad abbandonare il controllo, a lasciarsi attraversare dal suono.

Mario Massaro, direttore artistico di Sguardi a Sud: «Portare Simone Zanchini sul palco del Teatro Comunale di Mendicino significa offrire al pubblico un’esperienza fuori dall’ordinario. La sua musica è un atto creativo radicale, che sfugge alle etichette e si muove libera tra i generi. La sua presenza rappresenta perfettamente lo spirito di ‘Sguardi a Sud’: un festival nato per accogliere linguaggi liberi, visioni artistiche non convenzionali, esperienze che parlano al presente senza paura di sperimentare. Zanchini è un artista che non si limita a suonare: emoziona».

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