Approvata in Consiglio Comunale di Reggio la mozione “Letture D’evasione”, presentata dai Consiglieri Castorina, Versace e Burrone, sul tema carceri e diritti dei detenuti, in attesa di una discussione della stessa.
“L’approvazione nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria della mozione “Letture D’evasione” presentata insieme ai colleghi Versace e Burrone è un spunto di riflessione che si vuole portare avanti sul tema carceri e diritti dei detenuti in attesa di una discussione che necessariamente deve riguardare tutte le istituzioni ed il livello nazionale che ne ha effettiva competenza.
Nel lavoro fatto in Commissione a Reggio Calabria abbiamo ascoltato il Garante Regionale dei Diritti dei Detenuti ed il Presidente della Camera Penale di Reggio Calabria in un analisi nella quale ci è stato offerto un focus su quello che è lo stato delle cose nelle due strutture carcerarie presenti a Reggio di Calabria ma anche un riflessione sulla popolazione dei liberi sospesi, dell’esecuzione penale e del conseguente imprescindibile ruolo del Tribunale di Sorveglianza.
Oggi il bilancio delle risorse riservate alla esecuzione penale registra fondi inadeguati e risulta essere il settore giudiziario di gran lunga più inadeguato, per mezzi e personale, al corretto adempimento dei compiti ad esso affidati.
Una riflessione ed una conseguenza azione ed intervento che andrebbe fatta proprio in ragione dell’elevato numero deiComune RC: approvata la mozione “Letture d’evasione””, una popolazione carceraria che spesso rimane anonima ed inascoltata ma che nei fatti è considerevole dentro il carcere.
Si tratta di persone condannate in via definitiva ad una pena detentiva inferiore ai quattro anni, e che perciò in alcuni casi ha la facoltà ed il diritto di chiederne la sospensione, in attesa che il Tribunale di Sorveglianza competente possa decidere.
L’emergenza carceri e ciò che le cronache nazionali hanno raccontato e che l’Europa ha sanzionato passa da una gestione oculata dei “liberi sospesi” e da un potenziamento strutturale dei Tribunali di Sorveglianza in maniera tale da consentire al “sistema Giustizia” di poter operare in modo oculato e razionale rispetto alla funzione rieducativa della detenzione e nell’orizzonte necessario di una nuova fase del condannato.
La mancata risposta a questi temi ha la naturale conseguenza di ingolfare le strutture carcerarie e non dare un orizzonte di vita in tempi certi a chi non vuole rimanere sospeso in eterno.“, scrive in una nota il Consigliere Castorina.