Oggi Primo Maggio si celebra la Festa dei Lavoratori. Una giornata che celebra la storia, i sacrifici e gli scandali del mondo del lavoro, ma soprattutto le sudate conquiste raggiunte in questo ambito fondamentale della vita.
Le istituzioni, gli enti e le associazioni hanno rivolto parole ispirate ai lavoratori in questa giornata che onora il lavoro in ogni campo.
Il Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso: “Serve sviluppo e occupazione per il Sud”
“La Festa del 1° Maggio è il simbolo della conquista dei diritti per i lavoratori di ogni settore, ma anche una opportunità per riflettere su quanto sia fondamentale il lavoro per il benessere economico e la dignità e la realizzazione di ogni individuo. Ha grande rilevanza nel rimarcare l’urgenza di promuovere sviluppo e occupazione, soprattutto nelle regioni dell’Italia del Sud. Non solo per garantire il diritto al futuro dei nostri giovani, ma anche per irrobustire il contrasto alle mafie e all’illegalità. Se il diritto al lavoro è vanificato, è la qualità della democrazia che ne subisce i riflessi. La Regione sta facendo di tutto per valorizzare i punti di forza della Calabria e renderla attrattiva di nuovi investimenti, ma è necessario che tutti i soggetti che hanno ruolo nelle dinamiche dello sviluppo, intensifichino le azioni per tutelare i livelli occupazionali colpiti dai profondi cambiamenti tecnologici e ampliare la base occupazionale. All’Europa è richiesto l’impegno a incoraggiare gli investimenti nella formazione e nell’aggiornamento professionale, a garantire che le competenze dei cittadini corrispondano alle esigenze dei datori di lavoro e a far coincidere le aspirazioni e le competenze dei cittadini con le opportunità del mercato del lavoro”.
L’Eurodeputata Giusy Princi: “Il lavoro è dignità, futuro e coesione”
“Il Primo Maggio non è una semplice ricorrenza: è il simbolo di una battaglia universale per i diritti, la dignità e la giustizia sociale. Una festa che unisce i popoli sotto un valore fondante delle nostre democrazie: il lavoro. Il futuro del lavoro si costruisce nei territori e la Calabria che rappresento in Europa è una terra di straordinarie potenzialità e ricchezze che, nonostante le difficoltà iniziali, sta dimostrando che le sfide possono trasformarsi in opportunità di lavoro qualificato quando si investe sulle eccellenze locali e sull’innovazione”. L’eurodeputata del PPE, inoltre, lega il tema del lavoro ai valori fondanti dell’Unione Europea e rilancia il suo impegno per la parità salariale: “Dignità, inclusione, solidarietà intergenerazionale sono i pilastri dell’Europa che vogliamo. Il lavoro deve essere il ponte tra crescita e giustizia sociale, garantendo a tutti – giovani e donne in primis – pari opportunità, retribuzioni e prospettive. È la visione che porto avanti al Parlamento europeo: un’Europa che non lascia indietro nessuno, che premia il merito e crea condizioni reali per consentire ai giovani di scegliere, crescere e costruire il proprio futuro. Un’Europa che applichi pienamente il principio della parità retributiva e promuova percorsi di crescita e valorizzazione anche nei settori tradizionalmente femminili”. Nel fare riferimento alle politiche europee più efficaci, Princi evidenzia: “Programmi come Erasmus+, che oggi include non solo la mobilità universitaria ma anche la formazione professionale e l’apprendistato, sono strumenti straordinari per accorciare le distanze tra i territori e ampliare gli orizzonti dei nostri giovani. Negli ultimi anni, migliaia di studenti calabresi hanno colto questa opportunità, acquisendo competenze che oggi permettono loro di essere protagonisti nei più innovativi settori produttivi della nostra regione. Mi sto impegnando per aumentare i fondi destinati a questo programma e ampliarne l’accesso anche a categorie finora sottorappresentate”. Infine un appello alle nuove generazioni: “Il Primo Maggio è la festa del lavoro, ma anche della speranza. Deve essere la vostra festa, giovani d’Europa. Difendete il vostro diritto al futuro con coraggio, competenza e visione. Noi istituzioni dobbiamo garantirvi quelle opportunità che per troppo e per lungo tempo vi sono state negate. Lo dobbiamo a voi, lo dobbiamo ai nostri territori che, per svilupparsi, si devono avvalere del vostro talento. L’Europa c’è: ora tocca a noi renderla più giusta, più vicina e più vera. A partire dal Lavoro”.