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Papa Leone XIV: la promessa di un pontificato sulle orme di Francesco

Quarta votazione da fumata bianca, in un conclave flash che è già storia. Ecco chi è Robert Francis Prevost, che guiderà la chiesa come Papa Leone XIV

di Chiara Cucinotta

Qualcuno l’aveva notato come papabile, ma il suo nome non era certo tra i più chiacchierati delle ultime settimane. Robert Francis Prevost, classe 1955, nato a Chicago, di vocazione agostiniana, è stato scelto dai confratelli cardinali elettori provenienti da ogni parte del mondo alla quarta votazione in meno di 24 ore, e ha accettato l’incarico di guidare la Chiesa di Cristo con il nome di Papa Leone XIV.
La data dell’8 maggio 2025, giorno della Supplica alla Beata Vergine di Pompei, passa così alla storia come la data di inizio pontificato del primo Papa statunitense, una scelta che è già di per sé un messaggio da parte dei più alti rappresentanti della Chiesa.

Habemus Papam: ecco chi è Robert Francis Prevost, oggi Papa Leone XIV

L’ANSA l’ha definito “Un Bergogliano moderato per una Chiesa unita“, e di certo l’attaccamento al suo predecessore è emerso chiaramente dal discorso tenuto ieri sera dal balcone delle benedizioni, per la prima volta un discorso scritto, in cui la gratitudine a Papa Francesco si è alternata al ricorrente tema della pace e all’obiettivo di unità all’interno della Chiesa.
Unità di cui Leone XIV è in qualche modo già simbolo, riassumendo in sé il nord e il sud America, per via della sua provenienza settentrionale e della sua notevole attività missionaria in Perù, ma anche l’Europa, grazie ai genitori di origini italiane, francesi e spagnole. 

Papa Leone XIV: i passi della vocazione

Novizio dell’Ordine di Sant’Agostino a 22 anni, è stato ordinato nel 1982, dopo studi divisi tra Chicago e Roma. Dal 1984 al 1999 è stato mandato in missione in Perù, dove è poi tornato su invio di Papa Francesco nel 2014. Da gennaio 2023 è Prefetto del Dicastero per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.
Lettore appassionato e tennista dilettante, Prevost si presenta come un moderato potenzialmente capace di mettere d’accordo la Chiesa conservatrice e quella riformista, perseguendo il cammino verso gli ideali di apertura, unione e pace, nei solchi iniziati a scavare da Francesco e dai suoi predecessori.

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