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Consiglio Regionale: la Calabria è in linea con la media nazionale sul “Gioco d’azzardo patologico”

"Sul contrasto a ludopatia Calabria non è all'anno zero", dichiara il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta, Molinaro

di Sebastiano Plutino

Sul contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo patologico la Regione Calabria non è affatto all’anno “zero”. Lo dimostrano i dati e le azioni messe in campo in questi anni con interventi legislativi e azioni specifiche.

Nella “Giornata regionale contro i rischi del Gioco d’azzardo“, il presidente della Commissione regionale contro il fenomeno della ‘ndrangheta in Calabria, Pietro Molinaro, ha voluto fare il punto della situazione su quella che è ormai considerata una vera e propria emergenza sociale, assieme ad Asp e dipartimenti regionali.

“Con la legge regionale n. 53 del 2022 sono stati messi dei paletti veri per contrastare il fenomeno, con limiti di orario di apertura, e distanze minime dai luoghi di aggregazione” ha spiegato Molinaro che da tempo sollecita i comuni ad intensificare la vigilanza nei territori.

Ma oggi ha aggiuntoci soffermiamo sui servizi e le azioni che le varie Asp della Regione hanno avviato sul territorio. Un dato che ci deve far riflettere è che il gioco d’azzardo in Italia è in crescita, e serve rivedere le norme nazionali. Ogni azienda sanitaria ha un proprio piano integrato per la riduzione del rischio da ludo-dipendenza, che sta dando buoni risultati. Ma serve fare di più – ha concluso Molinaro – se il gioco è in crescita la conseguenza è un impoverimento generale. Per questo auspichiamo una rivisitazione della normativa nazionale che sostenga quelle delle varie Regioni”.

Aprendo i lavori dell’incontro, svoltosi a palazzo Campanella, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ha sottolineato, nell’ambito di questo fenomeno sociale, “la presenza di un grande sommerso, rappresentato dal gioco on line. È un problema – ha aggiunto – che riguarda soprattutto i giovani, e non basta regolamentare l’accesso alle sale gioco. C’è bisogno di una vera e propria rivoluzione culturale. Sono sempre insufficienti tutte le iniziative che facciamo, però oltre alle azioni messe in campo in questi ultimi anni, ne parliamo e affrontando il problema allarghiamo l’opera di sensibilizzazione sociale su questo tema”.

Molti i dati e le indicazioni fornite dai responsabili dei dipartimenti regionali, che hanno illustrato la programmazione e le attività svolte nella Regione Calabria nell’ambito dei fondi Gap Gioco d’Azzardo Patologico 2017-2021, e delle 5 aziende sanitarie della Calabria, che con i Serd (Servizi per le dipendenze patologiche), hanno in cura centinaia di pazienti.

“Ma è molto importante la prevenzione ha detto Antonella Sette, funzionaria del dipartimento Transizione digitale e attività strategiche della Regione Calabria – L’arrivo di un paziente al Serd rappresenta un punto di non ritorno. Serve invece fare ‘rete’ nella formazione e nell’informazione coinvolgendo anche le associazioni attive nel territorio”.

E sulle iniziative realizzate dalle associazioni e delle organizzazioni impegnate nel contrasto del gioco d’azzardo si è soffermato Roberto Gatto, portavoce regionale della campagna nazionale “Mettiamoci in gioco”.

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