Giorgio Mulé’, deputato di Forza Italia e vicepresidente della Camera
“Affiancare la parola corruzione al nome di Roberto Occhiuto è un ossimoro e un’offesa. Nella certezza della sua estraneità testimoniata da una vita e una condotta esemplare e cristallina, la speranza è che i tempi della giustizia siano celeri nel riconsegnarli la serenità attualmente presa in ostaggio”.
Enrico Costa, deputato
“Per un amministratore integerrimo come Roberto Occhiuto, che ha fatto del rigore il suo tratto distintivo, essere chiamato, da innocente, a rispondere per il reato di corruzione è certamente fonte di grande sofferenza. Gli sono vicino e sono certo che chiarirà in modo inequivocabile la sua estraneità ai fatti contestati, e che proseguirà con immutata tenacia la sua azione amministrativa.”
Davide Bellomo, deputato e componente della Commissione Giustizia
“Siamo di fronte al nulla cosmico. Fa bene il governatore Occhiuto, tra gli amministratori più trasparenti del nostro Paese, a non nascondere l’amarezza dietro dichiarazioni di facciata, ma l’evidenza della sua estraneità a qualsiasi fantascientifica ipotesi di reato è proprio nel provvedimento di garanzia che gli è stato notificato. Appare chiaro che tutto si risolverà presto e nel migliore dei modi, senza che si arrivi neppure al vagito di un atto ulteriore. L’avviso di garanzia in generale va preso per quello che è, un atto a garanzia dell’indagato, ma nel caso di specie siamo di fronte al niente attaccato al nulla. Roberto Occhiuto è una persona perbene, non ho alcun dubbio in proposito. La corruzione l’ha combattuta in una regione complicata come la Calabria. Non vorrei che fosse proprio questa la sua unica “colpa”.