Ci sono giorni in cui il cielo sembra toccare la terra. Momenti in cui il silenzio si fa preghiera e le campane diventano voce di un popolo intero.
Sabato 28 giugno, Arasi si stringerà attorno a Maria SS. Assunta, per dare inizio a un cammino fatto di fede, tradizione e rinascita. Alle 10:30, nella Chiesa Madre di Santa Maria del Popolo, la comunità si riunirà per la recita del Santo Rosario.
Non sarà soltanto un rito, ma un respiro collettivo che si alza, un’invocazione corale che lega passato e presente, padri e figli, anime e memorie. Seguirà la traslazione della statua dell’Assunta sulla vara, uno dei momenti più intensi dell’intera celebrazione. I portatori, uomini di fede e sacrificio, entreranno in chiesa con passo lento, profondamente consapevoli della responsabilità che portano sulle spalle.
Sguardi commossi li accoglieranno. In silenzio e raccoglimento, la statua sarà collocata sulla vara, mentre le campane annunceranno che Maria è tornata tra la sua gente. L’incenso salirà con le preghiere, le richieste, le lacrime e i ringraziamenti di un popolo intero. Seguirà la Messa solenne, presieduta da Don Giovanni Zappalà, nuovo amministratore parrocchiale. Nei suoi primi mesi di servizio, ha scelto di camminare accanto alla comunità con attenzione, ascolto e dedizione, condividendone la fede e le attese. Un pastore presente, in ascolto, dentro la vita quotidiana del suo popolo. Nel suo primo anno di ministero ad Arasi, Don Giovanni vive questo tempo mariano con gratitudine e stupore.
In una breve intervista, ci racconta cosa sta scoprendo: “Ad Arasi ho trovato una comunità che custodisce la fede come si custodisce una fiamma: con attenzione, con amore, con cuore aperto. In questi mesi ho visto occhi pieni di luce e mani pronte a servire. Questo tempo mariano è un dono per tutti: ci fa camminare insieme, ci insegna ad a6idarci, ci unisce come figli sotto lo stesso manto.”
E aggiunge: “L’Assunta non è solo una tradizione: è una madre che guida, una presenza che consola, una festa che apre le case e i cuori. Arasi è viva, e si sta preparando ad accogliere la sua Madonna come si accoglie una regina: con devozione, ma anche con gioia, con desiderio di rinnovarsi e rinascere.”
Dopo la celebrazione, il corteo si muoverà per la tradizionale ‘Nchianata, il pellegrinaggio verso la Chiesa di San Leonardo. Non è solo un cammino fisico, ma una salita dell’anima, fatta di silenzi e preghiere, canti e commozione. La statua dell’Assunta sarà condotta a spalla dai portatori, come accade da generazioni, tra gli sguardi e le emozioni di un’intera collettività. Lì, nella piccola chiesa che guarda il paese dall’alto, la statua resterà per sette sabati, vegliando su Arasi e su chi ritorna. Da quest’anno, con uno spirito nuovo di apertura, la comunità accoglierà – talvolta – fedeli provenienti da altre parrocchie, invitati a partecipare a questo cammino mariano come segno di comunione e condivisione tra realtà diverse.
Un’apertura discreta, sobria ma significativa, che arricchirà l’esperienza spirituale del paese. Sarà un tempo in cui Arasi tornerà lentamente a riempirsi. Le case si apriranno, le stanze torneranno a respirare. I cortili si illumineranno di voci, passi, preparativi. Già dal primo sabato, molti torneranno al paese: anche solo per una Messa, anche solo per un abbraccio. Il 14 agosto, nella vigilia dell’Assunzione, la statua della Madonna farà ritorno alla Chiesa Madre con “A Calata”, suggello di un cammino di popolo e di fede. Un momento carico di emozione, dove la preghiera si fa attesa e la luce si posa sui volti di chi è tornato. E proprio il 14 e 15 agosto, Arasi vedrà rientrare i suoi figli sparsi in tutta Italia e anche dall’estero.
Migranti partiti per lavoro o per necessità, ma rimasti profondamente legati a questa terra, torneranno per rinnovare il loro attaccamento alla Madonna, alla comunità e alle radici. Sarà un ritorno carico di fede, a6etto e memoria, che arricchirà ancora di più il significato della festa.
Il 15 agosto, giorno dell’Assunta, la processione solenne per le vie del paese sarà il culmine di tutto: la statua della Vergine attraverserà le strade di Arasi tra canti, fiori, balconi imbandierati e mani giunte. Il paese, nel suo giorno più luminoso, si farà corteo, preghiera in cammino, segno di una fede che unisce e custodisce. Ad accompagnare musicalmente tutti e tre i momenti solenni — il 28 giugno, il 14 agosto e il 15 agosto — sarà come da tradizione il Complesso Bandistico “Città di Ortì”, da sempre presenza viva e fedele nei riti più sentiti del paese.
Le loro note, tra inni e marce, daranno voce al cuore della festa, sostenendo con eleganza e solennità ogni passaggio del cammino mariano. Infine, uno sguardo anche al programma dei festeggiamenti civili, come ci anticipa Don Giovanni: “Con il Comitato Feste stiamo facendo numerosi incontri e a breve renderemo u6iciale il programma dei festeggiamenti civili, che si svolgeranno dal 9 al 16 agosto. Sarà un programma ricco e coinvolgente, pensato per abbracciare tutta la comunità: dai bambini agli anziani, passando per ogni fascia d’età. Una settimana intensa di eventi, momenti di condivisione, musica, sorrisi e convivialità, perché anche attraverso la festa si può esprimere la bellezza dell’essere comunità.”
Perché quando Maria passa, davvero, nessuno resta lo stesso.” E anche quest’anno, Arasi è pronta ad accogliere la sua Madonna e a riscoprirsi, ancora una volta, popolo in cammino tra fede, memoria e speranza, guidato da colei che ci mostra la via a Cristo, nostra luce e nostra salvezza. Rimani sempre aggiornato attraverso i nostri social network : “ Parrocchia Santa Maria del PopoloArasì”.