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Da Giubileo della Speranza a viaggio da incubo: reggini bloccati sul treno per 13 ore

Servizi inagibili, riscaldamenti accesi a 38°, oltre 3 ore fermi sui binari: tra i passeggeri un gruppo di pellegrini delle Parrocchie del SS. Salvatore e di Sant'Antonio

di Chiara Cucinotta

Un treno fermo sui binari per ore, nessuna informazione certa, caldo estremo, servizi fuori uso. È la sintesi della disavventura vissuta dai passeggeri del treno Venezia–Reggio Calabria partito ieri da Roma alle 16:35 e atteso a destinazione per le 21:45. Il viaggio si è trasformato in un’odissea di oltre tredici ore, conclusasi solo alle 5:20 di stamattina.

I binari bloccati da un guasto a treno di altra compagnia

Dopo appena quindici minuti dalla partenza, il convoglio è stato costretto a fermarsi per un guasto tecnico a un treno Italo che bloccava la linea. I passeggeri sono rimasti bloccati per quasi tre ore sotto il sole, senza aria condizionata e – soprattutto – senza ricevere informazioni chiare. Nessuno, né a bordo né dalle centrali operative, era in grado di fornire spiegazioni o previsioni attendibili. Solo dopo il lungo stop, il treno è tornato a Roma, ha sostato altri trenta minuti e infine ripreso la corsa lungo un itinerario alternativo.

Da Giubileo della Speranza a viaggio da incubo per i pellegrini di Reggio Calabria

Il racconto arriva direttamente da alcuni passeggeri: a bordo vi erano infatti anche circa sessanta pellegrini provenienti dalla parrocchia del SS. Salvatore e altri della parrocchia di Sant’Antonio di Reggio Calabria, di ritorno da Roma per il Giubileo della Speranza.
Secondo quanto raccontato, il gruppo, composto anche da anziani e bambini, prima della partenza è stato spostato in una carrozza con il riscaldamento acceso per errore, dove la temperatura interna ha superato i 38 gradi. La climatizzazione è stata ripristinata solo in un secondo momento, ma con tempi tecnici lunghi e disagi persistenti. Inoltre, i bagni della carrozza erano chiusi e inagibili, costringendo i passeggeri a spostarsi continuamente verso altri vagoni.

Critiche all’assistenza di Trenitalia: poca acqua e qualche snack di risarcimento

Inizialmente, all’accumularsi dei minuti di ritardo, ai viaggiatori sono stati distribuiti una bottiglietta d’acqua e un pacchetto di crackers. Superate invece le quattro ore di ritardo, Trenitalia ha fornito il misero kit di emergenza, con acqua, salviette e qualche snack.
Il malcontento è stato generale. Molti passeggeri hanno documentato quanto accaduto e dichiarato l’intenzione di muoversi legalmente contro Trenitalia per essere risarciti.

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