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Mimmo Lucano decade da Sindaco di Riace: accolto il ricorso

La sentenza è stata depositata dai giudici, che hanno accolto il ricorso della prefettura di Reggio Calabria in seguito alla condanna a 18 mesi di reclusione

di Chiara Cucinotta

Il Tribunale di Locri ha dichiarato decaduto Mimmo Lucano dalla carica di sindaco di Riace. La decisione arriva in applicazione della legge Severino, a seguito della condanna definitiva a un anno e mezzo di reclusione, con pena sospesa, per falso, nell’ambito del processo “Xenia”, legato alla gestione dell’accoglienza dei migranti nel piccolo comune calabrese.

La sentenza è stata depositata oggi e accoglie il ricorso presentato dalla Prefettura di Reggio Calabria, che ha chiesto la decadenza di Lucano dopo la condanna per uno dei 19 capi d’imputazione originari. Si tratta di un episodio legato a una delle 57 delibere al centro dell’inchiesta, ritenuto sufficiente a far scattare l’ineleggibilità prevista dalla legge Severino.

Lucano, però, non si arrende. “La resistenza continua. Ormai ci ho fatto l’abitudine”, ha dichiarato, annunciando ricorso contro quella che definisce una sentenza ingiusta. Secondo i suoi legali, il reato contestato non dovrebbe rientrare tra quelli previsti dalla Severino, perché mancherebbe la dimostrazione concreta dell’abuso di potere o della violazione dei doveri pubblici. La sentenza specifica che il reato commesso riguarda l’esercizio delle funzioni pubbliche e la violazione dei doveri connessi alla carica. Lucano continuerà a esercitare il ruolo di sindaco fino all’eventuale conferma definitiva della condanna in Cassazione.

Intanto, Lucano è anche parlamentare europeo, eletto con la lista Alleanza Verdi e Sinistra. “L’unico reato che mi si può contestare – ha detto – è quello di aver proposto un’alternativa umana all’idea dei migranti come nemici. Per Riace sono stati cittadini preziosi”.

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