«La piattaforma programmatica della Rete di Trieste rappresenta una straordinaria occasione di rinnovamento per la politica locale e nazionale, perché riconosce come centrali alcuni principi fondamentali della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile», dichiara Emanuele Mattia, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana di Reggio Calabria, in occasione della tappa calabrese della presentazione della Rete di Trieste.
«Sento il dovere – prosegue Mattia – di esprimere un sentito apprezzamento per una proposta politica che ha il coraggio di rimettere al centro le persone, e tra queste soprattutto i minori e i giovani, troppo spesso esclusi dai processi decisionali che pure determinano il loro futuro».
I cinque punti della piattaforma – partecipazione democratica, politiche giovanili, welfare di prossimità, transizione ecologica e sviluppo delle aree interne – intersecano profondamente gli articoli della Convenzione ONU, a partire dal diritto all’ascolto (art. 12), alla partecipazione alla vita pubblica (art. 15), all’istruzione di qualità (art. 28), al benessere e alla protezione sociale (art. 26), fino alla tutela dell’ambiente e alla costruzione di comunità sostenibili, principi chiave anche dell’Agenda 2030.
«Parlare oggi di politiche giovanili, scuole aperte, spazi di aggregazione e coabitazione, welfare comunitario e rigenerazione delle periferie – sottolinea il Garante – significa tradurre in modo concreto l’articolato dei diritti dell’infanzia in azioni di governo territoriale. In particolare, apprezzo l’attenzione rivolta alla partecipazione attiva dei giovani: introdurre quote generazionali e promuovere organi consultivi giovanili è un segnale chiaro, che va nella direzione di un’autentica democrazia intergenerazionale».
Nel contesto calabrese – aggiunge Mattia – «queste proposte assumono un significato ancora più forte: la nostra terra ha bisogno di progetti che valorizzino i giovani come risorsa, che affrontino la dispersione scolastica, che investano nella formazione civica e nei servizi educativi. La Rete di Trieste offre un quadro credibile per avviare questo percorso, in modo condiviso e responsabile».
Il Garante chiude con un auspicio: «Mi auguro che i contenuti di questa piattaforma possano entrare a pieno titolo nell’agenda delle istituzioni locali, delle amministrazioni comunali e degli organi di governo metropolitano. È tempo di costruire una politica che parta dai diritti e si misuri con la realtà. La Rete di Trieste indica una strada possibile e necessaria: sta a noi percorrerla».
(In foto, il Garante Mattia insieme al Garante Regionale, Marziale)
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |
||
![]() |
![]() |