Home » Reggio: arrestato sacerdote per abusi aggravati su minore nella Parrocchia

Reggio: arrestato sacerdote per abusi aggravati su minore nella Parrocchia

Religioso arrestato a Cosenza dai Carabinieri di Reggio. Gli abusi sarebbero stati compiuti tra il 2015 (la vittima aveva 16 anni) ed il 2020

di Sebastiano Plutino

È stato arrestato in provincia di Cosenza dai Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria un sacerdote, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Reggio Calabria. Il religioso è gravemente indiziato – fatte salve le diverse valutazioni nelle fasi processuali successive – del reato di violenza sessuale aggravata nei confronti di un minore, in riferimento a circostanze risalenti al biennio 2015 – 2016 e protrattesi sino al 2020 (dopo il raggiungimento della maggiore età da parte del giovane).

L’indagine, avviata dai militari dell’Arma e coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria diretta dal Procuratore f.f. dott. Giuseppe Lombardo, si è sviluppata attraverso un’articolata attività investigativa, basata su riscontri testimoniali, acquisizioni documentali e attività tecniche. Gli accertamenti hanno consentito di far emergere un quadro complesso e delicato, ricostruendo una vicenda che, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe avuto origine all’interno di una comunità parrocchiale reggina.

La vittima, all’epoca dei primi episodi un ragazzo di 16 anni, frequentava le attività pastorali e aggregative della parrocchia, organizzate proprio dal sacerdote arrestato. L’uomo, approfittando del proprio ruolo e della condizione di disagio familiare vissuta dal giovane, avrebbe instaurato una relazione ambigua, inizialmente alimentata da adulazioni e attenzioni, poi degenerata in episodi di violenza sessuale vera e propria, consumati in luoghi appartati della struttura ecclesiastica.

Secondo quanto ricostruito dai militari della Compagnia di Reggio Calabria, il sacerdote si sarebbe servito della propria posizione per manipolare emotivamente il ragazzo, facendolo sentire legato spiritualmente e moralmente alla figura del proprio “padre guida”. Un rapporto in cui – secondo le indagini – si sovrapponevano momenti di liturgia, di confidenza, e di abuso. In alcuni casi, dopo aver consumato gli atti sessuali, il religioso avrebbe persino impartito una benedizione alla vittima, chiedendo “perdono” per l’accaduto.

Nel corso delle attività investigative è emerso come il ragazzo, pur vivendo con disagio e sofferenza quanto subito, faticasse a ribellarsi, paralizzato da un sentimento di soggezione e dal timore di perdere il legame con la comunità parrocchiale. Una condizione di subordinazione che il sacerdote – figura di grande carisma e autorevolezza nel contesto ecclesiastico – avrebbe saputo alimentare con strategia e consapevolezza, fino a rendere il giovane incapace di opporsi.

L’inchiesta ha consentito inoltre di documentare che, anche dopo il trasferimento del sacerdote in una parrocchia della provincia di Cosenza, questi avrebbe continuato a svolgere attività a stretto contatto con minori.

Il sacerdote è stato tradotto presso la casa circondariale competente, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Si precisa che il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari e come previsto per legge, l’uomo è da considerarsi innocente fino a sentenza definitiva.

 

 

Potrebbe interessarti: