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San Giovanni in Fiore: 100 anni fa la strage di contadini trucidati dalla milizia fascista

Cia Agricoltori italiani della Calabria e Donne in campo, onorano i caduti del 2 agosto del 1925 a San Giovanni in Fiore

di redazione

A San Giovanni in Fiore, provincia di Cosenza, nel cuore della Sila, oggi uno dei luoghi più belli forse al mondo dal punto di vista paesaggistico, la domenica del 2 di Agosto del 1925, le forze dell’ordine e la milizia fascista, spararono sulla folla, in larga parte donne e contadine che manifestavano contro l’ennesimo sopruso delle autorità cittadine che per riparare i debiti del comune causati da malaffare e cattiva gestione aumentarono in maniera insostenibile i dazi su beni di prima necessità come il grano, le uova, la legna da ardere, etc e che colpivano ovviamente le fasce più povere della popolazione.

Una manifestazione spontanea, pacifica che vide come risposta da parte del commissario governativo, l’ordine di sparare sulla folla inerme, raffiche di piombo e la morte sul selciato dell’abbazia di Filomena Marra, contadina, 27 anni, già madre di un bambino e in attesa di nuovo bimbo quindi mai nato, Barbara Veltri 23 anni contadina, Antonia Silletta 68 anni contadina, Marianna Mascaro 73 anni contadina, Saverio Basile 33 anni fabbro. I feriti, tra cui molti gravi, furono una trentina.

L’episodio si inserisce in un contesto particolare della storia d’Italia, il fascismo dopo il delitto Matteotti del 1924 che diventa sempre più autoritario, le condizioni di vita della popolazione, soprattutto nelle aree interne e rurali sempre più dure per contadini, mezzadri, braccianti, artigiani e ovviamente la repressione come unica risposta.

La strage del 2 agosto del 1925, di San Giovanni in Fiore, purtroppo come per tanti altri episodi simili in Italia, non ha visto né processi, né condanne, anzi per anni sembra essere stata quasi cancellata dalla memoria collettiva e se oggi, la strage viene ricordata lo si deve soprattutto alle ricerche di Salvatore Belcastro, originario di San Giovanni in Fiore, Chirurgo di fama nazionale e internazionale e scrittore che attraverso due commoventi libri, ” il Silenzio dei lupi “e “Sotto il Selciato di una strage dimenticata” ha restituito dignità ai caduti e un minimo di verità storica sull’accaduto.

I libri di Belcastro descrivono per altro benissimo le difficili condizioni delle donne, cosi come di contadini, braccianti, mezzadri, costretti a contratti capestri nel cuore del latifondo calabrese da parte di conti, baroni, marchesi, signorotti vari protetti e sostenuti dal regime fascista.

Cia-Agricoltori Italiani, vuole ricordare l’evento per significare non solo il riconoscimento del tributo di sangue patito dalla popolazione sangiovannese ma anche per rinnovare il valore del presidio delle conquiste democratiche e della democrazia stessa, a cui tanto si richiama anche il Presidente Mattarella, che ha permesso l’emancipazione di molte fasce popolari da contadini poveri e sfruttati a imprenditori agricoli.

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