Dopo l’entrata in vigore del Nuovo Codice della Strada, fortemente voluto dal Vice Premier, Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, lo stesso dicastero ha diffuso un bilancio provvisorio positivo dei primi sette mesi, che segnala una diminuzione delle vittime e dei feriti in incidenti stradali. Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno raccolti dalle Forze dell’Ordine e condivisi con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si conta nello specifico un calo del 10,6% della mortalità, del 3,6 % per quanto riguarda i feriti e del 8,4% degli incidenti mortali, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il Ministero collega il calo degli incidenti all’ effetto dissuasivo delle nuove regole, quali maggiori controlli, sanzioni più severe e l’efficacia delle campagne di educazione stradale soprattutto rivolte ai giovani.
Nel mese di luglio sono stati resi noti resi noti i dati ufficiai elaborati dall’ Istat insieme con l’Automobile Club d’Italia, che oltre a confermare come il fenomeno sia ancora drammaticamente presente sulle nostre strade, dimostrano come nel 2024 i morti sono stati oltre tremila, un numero enorme, rispetto al 2023.
I comportamenti errati alla guida più frequenti si confermano essere stati la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata.
Si ricorda il manifesto promosso dall’Automobile Club che esorta gli automobilisti alla a guida a impegnarsi: 1) a non guardare il telefono; 2) a non correre, anche se ho fretta; 3) a non bere alcolici; 4) ad allacciare le cinture e i seggiolini; 5) a fare attenzione a ciclisti e pedoni.
Dal raffronto con i dati parziali emerge quindi che il trend in calo seppur minimo iniziato nel 2024, sia in costante aumento nel 2025, il Presidente dell’Automobile Club di Reggio Calabria rag. Giuseppe Martorano auspica che le campagne di sensibilizzazione promosse dal MIT e dall’ ACI verso gli utenti della strada siano sempre più efficaci, invitando tutti quanti al rispetto delle regole e della vita umana.