L’annuncio a bruciapelo del Ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, testimonia ancora una volta la natura esclusivamente propagandistica del progetto del Ponte sullo Stretto che tanti danni però sta già facendo alle comunità calabresi e siciliane. Tutta propaganda. Il progetto del ponte è ben lontano dall’essere realizzato: dopo l’approvazione dei ministeri, infatti, servirà quella della Corte dei Conti e la pronuncia della Commissione Ue su eventuali violazioni delle procedure e della direttiva habitat. Per non parlare poi dei ricorsi, già annunciati dalle associazioni territoriali, italiane ed europee.
Un’opera che costerà cara al Sud, ma non solo. Gli impatti già si vedono sul welfare, sulla sanità, sulla scuola pubblica, sugli stipendi, sulle pensioni della pubblica amministrazione; ma anche sulla trasformazione verde e sulla sostenibilità del Paese.
È assurdo pensare ancora di cavalcare questa tigre, a maggior ragione in maniera strumentale, e parlare oggi di buttare ancora soldi nel cemento, malgrado le profondamente mutate condizioni mondiali generali che richiederebbero l’intervento dello Stato su ben altre urgenze.
La CollettivA Strettese nasce con la pubblicazione, a febbraio 2025, dell’antologia “Stiamo Strette”, edita da “Città del Sole”. Il libro è stato scritto da 17 autrici calabresi e siciliane, culturalmente contrarie alla costruzione del ponte, per dare spazio e voce al comune sentire dell’amore per il territorio dello Stretto.