“Accogliere significa creare legami, non solo offrire assistenza: è costruire comunità». Con queste parole Daniela Rossi, coordinatrice del progetto SAI del Comune di Bagaladi, gestito dalla Cooperativa Cisme impresa sociale, ha aperto il suo intervento al talk “L’accoglienza in rete – Sinergie tra enti e territori”, tenutosi il 28 agosto 2025 in Piazza Aldo Moro a Gioiosa Ionica, nell’ambito del Gioiosa Percussion Festival 2025.
L’evento, promosso dal Comune di Gioiosa Ionica nell’ambito del Progetto SAI insieme agli enti attuatori Nuove Frontiere e ReCoSol, con il sostegno della Città Metropolitana di Reggio Calabria e la collaborazione di partner sociali quali il Comitato Festa San Rocco, la Consulta Giovani Gioiosa e il Centro Sociale Comunale.
L’incontro, moderato da Giovanni Maiolo della Rete delle Comunità Solidali, è stato introdotto dal sindaco di Gioiosa Ionica Luca Ritorto. Accanto a Daniela Rossi, hanno portato il loro contributo Vanessa Tavernese, coordinatrice SAI di Gioiosa Ionica, Pasquale Ambrosino, Exodus Calabria, Luigi De Filippis, presidente di Coopisa e Barbara Panetta, Nuove Frontiere.
Il talk ha rappresentato un importante momento di confronto tra istituzioni, gestori e realtà del terzo settore impegnati nell’accoglienza dei migranti. L’obiettivo: condividere esperienze, criticità e prospettive comuni, rafforzando la rete territoriale per garantire percorsi di integrazione efficaci, sostenibili e realmente inclusivi.
Nel suo intervento, Daniela Rossi ha raccontato l’esperienza del SAI di Bagaladi, evidenziando come l’integrazione passi attraverso opportunità concrete:
«Nei nostri progetti lavoriamo perché ogni persona accolta possa esprimere le proprie competenze, trovare un lavoro, partecipare attivamente alla vita del paese. L’accoglienza non è un favore: è un investimento sul futuro della comunità».
Il contributo di Daniela Rossi ha offerto un quadro concreto e appassionato di come i progetti SAI possano trasformare la solidarietà in sviluppo sociale, dimostrando che l’accoglienza, se ben gestita, è una ricchezza per tutto il territorio.
Daniela Rossi ha contestualizzato il ruolo del SAI di Bagaladi in un territorio caratterizzato da un forte spopolamento: le aree interne della Calabria, come Bagaladi nell’Aspromonte, stanno pagando con la fuga dei giovani e il calo demografico – un fenomeno che coinvolge circa l’80% dei comuni calabresi, dove l’assenza di servizi essenziali contribuisce all’isolamento e alla desertificazione demografica.
In questo contesto, il progetto SAI emerge come punto di svolta: grazie alla presenza di persone migranti attivamente coinvolte nella vita locale – nella scuola, nel lavoro, nella cultura – le comunità si rinforzano, si evitano la chiusura delle attività essenziali e si preservano servizi come la scuola e le botteghe locali.
Durante l’incontro si è sottolineato con forza l’importanza di fare rete tra tutti gli operatori del SAI, per condividere buone pratiche, coordinare gli interventi e rafforzare il sostegno reciproco. Solo unendo le forze, superando frammentazioni e logiche isolate, si possono trasformare i progetti in una vera infrastruttura sociale capace di dare continuità e solidità ai percorsi di integrazione.
La serata si è conclusa con “Storie di migrazioni legate alla musica”, una sessione in cui gli ospiti del SAI di Gioiosa Ionica hanno condiviso racconti di vita intrecciati a ritmi, strumenti e melodie dei paesi d’origine, trasformando la piazza in un viaggio sonoro tra radici e nuove prospettive