Tramite un durissimo comunicato, il Movimento per la Rinascita Comunista Calabria, attacca duramente il Sindaco di Polistena, Michele Tripodi, dopo che quest’ultimo ha annunciato d’essere in corsa per lee Regionali nella lista di AVS, accusandolo d’aver abbandonato il Partito per una candidatura: “Il tradimento politico e l’abiura dell’appartenenza comunista del sindaco di Polistena si sono completati con la candidatura alle elezioni regionali in una lista della coalizione guidata dal PD.
Si conclude così una farsa durata troppo a lungo: ufficialmente 7 anni e mezzo, nei fatti oltre 27 anni, durante i quali il sindaco predicava a parole di voler seguire l’insegnamento di Girolamo Tripodi, che è stato un orgoglioso e coerente comunista, ma poi nella sostanza lo rinnegava, ne tradiva la lezione politica e morale e tentava in ogni modo di offendere, umiliare e sfregiare la sua memoria.
Dopo i due tentativi falliti con Callipo e De Magistris, l’ex comunista sindaco di Polistena è riuscito a raggiungere la tanto agognata candidatura regionale sotto l’ombra e la copertura del PD e dei Cinque Stelle, nonostante che in tutti questi anni tali partiti dallo stesso siano stati derisi, dileggiati, diffamati e chi più ne ha più ne metta.
Come avevamo ampiamente previsto, per il miraggio di una poltrona il trasformista di turno è stato disposto a tutto e, senza alcun senso del pudore, si è letteralmente rimangiato tutte le frasi e le accuse, nessuna esclusa, dette nel corso del tempo.
Del resto, la rassegna stampa relativa a queste continue prese di posizione pubbliche di attacco nei confronti del PD e del M5S è infinita e non si può cancellare.
Questi sono fatti: si tratta di fatti concreti ed incontrovertibili che sono appuntiti come i chiodi e, pertanto, rimangono fermi ed indelebili nella memoria di tutti i cittadini polistenesi, della Piana (e non solo) che assistono sconcertati alle giravolte politiche del sindaco di Polistena.
Ma, non è finita.
Come se non bastasse, in assenza di qualsiasi informazione e nella più totale mancanza di doverosa trasparenza politica, atteggiamenti tipici di un soggetto che come sempre opera nella massima opacità politica, è avvenuto che per ottenere la candidatura alla Regione il sindaco di Polistena è uscito ufficialmente dal Partito Comunista Italiano.
Si tratta dell’ennesimo fatto concreto che il transfuga ha inutilmente tentato di celare, ma che abbiamo appreso da una formale lettera della stessa Segreteria nazionale del PCI.
L’uscita dal PCI del sindaco di Polistena per una candidatura, rappresenta la pietra tombale e la conclusione naturale di una parabola politica ed amministrativa che, sull’altare del più sfrenato personalismo ed opportunismo politico finalizzato ad una ricerca del potere per il potere, ha sacrificato e cancellato valori, ideali ed etica politica, dimostrando che l’appartenenza comunista era tutta una sceneggiata ad uso e consumo di chi in buona fede ci ha creduto davvero ed oggi si ritrova senza più il partito che gli è stato scippato da un sindaco transfuga e voltagabbana.
Tuttavia, essendo stato eletto con una lista che aveva il simbolo del PCI, che oggi rinnega, il sindaco di Polistena, secondo i più elementari principi di etica e moralità politica, come minimo, avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni, per il rispetto dovuto agli elettori polistenesi, che avevano espresso fiducia su quel simbolo che viene tradito così clamorosamente.
Un atteggiamento offensivo e tipico di chi pensa che le persone siano solo massa di manovra da utilizzare e strumentalizzare per il perseguimento dei propri personali interessi di potere che non hanno niente a che vedere con le idee e i valori dei comunisti a Polistena, in Calabria e in Italia.
Siamo di fronte al compiersi di un classico caso di tradimento politico e di becero trasformismo, quello che Antonio Gramsci nella sua lezione magistrale di critica del trasformismo considerava come uno dei mali e dei vizi peggiori della politica nazionale.
Per quanto ci riguarda, i fatti ci danno ragione e confermano la nostra lungimiranza.
Già da molto tempo avevamo colto e denunciato le dinamiche e i processi degenerativi che, sul piano politico ed amministrativo, si sono registrati, in questi anni, a Polistena, con un Comune isolato e allo sbando e con un sindaco incapace di amministrare e impegnato solo a inventare scatole cinesi che si aprivano e si chiudevano improvvisamente, come è avvenuto, nella vicenda ancora tutta da chiarire, della società cooperativa Genera a r.l., che rappresenta la cifra di questo clamoroso e definitivo fallimento.
I veri comunisti non hanno mai tradito gli ideali, non hanno mai svenduto l’appartenenza e non si sono mai piegati: anche a Polistena è stata questa la linea di condotta che, sotto la spinta e la guida di Girolamo Tripodi, ha consentito una grande stagione di riscatto e di progresso che, purtroppo, è stata distrutta dall’attuale sindaco di Polistena, il quale per una candidatura ha deciso di fare il salto della quaglia ed è diventano uno dei tanti transfughi e trasformisti che ammorbano la politica e rappresentano un cancro della democrazia.”, scrive nel comunicato