E’ andato in archivio il tanto atteso evento di sabato sera al “Granillo”, organizzato dai gestori della pagina Serie A “Operazione Nostalgia”.
Lo stadio dí Reggio Calabria ha aperto le porte per circa ventimila spettatori che hanno riempito gli spalti per uno spettacolo che ha riportato in riva allo stretto tantissimi grandi campioni del passato che erano stati avversari della Reggina durante gli anni d’oro della Serie A.
Ma gli organizzatori sono riusciti a coinvolgere tanti ex amaranto che hanno salutato i loro vecchi tifosi che non hanno dimenticato le prodezze di gente come Denis, Bonazzoli, Di Michele, Brienza, Mesto, Giacomo Tedesco, Rolando Bianchi, Oshadogan, Gigi Garzya visto in grande forma come Bruno Cirillo ed il numero uno Massimo Taibi a nostro avviso il migliore in campo.
Il tutto insieme all’immortale talento di Francesco Totti che non si è dimenticato di come si inventa nel rettangolo di gioco insieme ai vari Camoranesi, Trezeguet, Di Livio, Candela, Perrotta e Stefano Fiore mentre in porta Abbiati, Frey ed Amelia hanno fatto capire di non essersi dimenticati di come si difendono i pali.
Ma gli applausi più romantici sono stati per il Divin Codino Roberto Baggio, sogno di un’estate dell’ex presidente Foti che lo aveva quasi convinto ad accettare di diventare un giocatore della Reggina.
L’ex pallone d’oro ha dato il calcio d’inizio ed ha salutato il pubblico del Granillo che lo ha omaggiato con il giusto tributo.
Presente anche il presidente della Fifa Infantino che, dopo aver ricevuto in mattinata la cittadinanza onoraria della nostra città, ha voluto rendere omaggio a questo evento che ha riscosso un grandissimo successo.
Falcomatà: «Serata dalle forti emozioni. Reggio si conferma una piazza per eventi di livello mondiale»
«E’ stata una serata che ci ha regalato forti emozioni. Ancora un volta, Reggio ha dimostrato di essere una piazza innamorata del calcio, capace di accogliere eventi di livello mondiale». Il sindaco Giuseppe Falcomatà è entusiasta dell’evento “Operazione nostalgia” che ha coinvolto il presidente della Fifa, Gianni Infantino, reggino onorario, e numerosi fuoriclasse del calcio internazionale.
«Rivedere il “Granillo” pieno – ha detto Falcomatà – con famiglie e bambini felici sugli spalti, con tifosi di ogni squadra e magliette di ogni colore e campione, ci ricorda quanto lo sport sia uno straordinario collante sociale e culturale. Ringrazio gli organizzatori di “Operazione Nostalgia” per aver scelto la nostra città. Abbiamo vissuto una festa che, a lungo, resterà impressa nella memoria dei reggini».
La città ha risposto alla grande. Quasi 20 mila spettatori, gradinate piene come non si vedeva da tempo, un entusiasmo che ha saputo descrivere alla perfezione la grande passione per il football e la voglia di far riemergere la Reggina dai campi polverosi del dilettantismo. Perché, se è vero che il passato l’ha fatta da padrone in quella che, a più riprese, è stata definita dal pubblico come «una serata indimenticabile», è al futuro che si è rivolta la speranza dei presenti, dai tifosi agli amministratori locali, dalle autorità istituzionali ai massimi dirigenti della squadra amaranto assiepati in tribuna.
L’atmosfera, dunque, è stata quella delle grandi occasioni: cori, applausi, bandiere, famiglie intere unite dal filo della memoria sportiva. Uno spettacolo che, inevitabilmente, ha condotto il pensiero ai fasti della Reggina in Serie A, quando l’erba del “Granillo” veniva calpestata da campioni internazionali come Roberto Baggio, Francesco Totti o David Trezeguet e la città si colorava, ogni domenica, di amaranto. E’ stato bello, poi, riconoscere, in mezzo al campo, le gesta di chi la maglia amaranto l’ha sudata e onorata, a partire da Ciccio Cozza e Simone Perrotta, passando per David Di Michele, Nicola Amoruso, Rolando Bianchi, Jorge Vargas, Ivan Franceschini, Massimo Taibi, Giacomo Tedesco, German Denis, Giandomenico Mesto, Alessandro Lucarelli, Dayo Oshadogan, Bruno Cirillo, Luigi Garzya e Franco Brienza.
Al termine della gara, tra sorrisi e selfie con i protagonisti, il pubblico ha lasciato lo stadio con la consapevolezza di aver partecipato a qualcosa di speciale. Una serata che ha sì celebrato le leggende del calcio italiano, ma ha ricordato a tutti la bellezza dello sport come occasione di comunità, appartenenza e speranza per il futuro.